Lo vedi dal mare, bianco che si innalza dalla roccia dall’estrema punta a sud della regione Puglia. È il faro di Santa Maria di Leuca.
Segnala la costa, gli scogli dell’estremo lembo, lui che sovrasta anche la piazza della Basilica Santuario di Santa Maria di Finibus Terrae.
Santa Maria di Leuca è divisa in due, una parte alta con il santuario, che fino a pochi anni fa apparteneva all’amministrazione del comune di Gagliano del Capo, ed una bassa con il porto, il lungomare, le case in varie stili, del comune di Castrignano del Capo. Lei Leuca, oggi di Castrignano, rimane immutabile nella sua bellezza un po' snob, a sottolineare, lei doppia, la sua unicità.
Nella piazza del Santuario, le pietre restituite da un recente restauro ad un caldo bagliore, la colonna con la statua della madonna compete con l’altezza del faro irraggiungibile con i suoi 48 metri e la base a 102 metri sul livello del mare. Sopra e sotto, santuario e vecchio porto, collegati da due scalinate parallele di 296 gradini ed in mezzo la roccia sulla quale scorre l’acqua, nelle rare occasioni in cui viene aperta, della cascata monumentale opera finale dell’Acquedotto Pugliese.
Il porto le barche ormeggiate e sul lungomare le ville con i loro stili architettonici differenti, gioielli ottocenteschi alcune ancora intatte nel loro originario splendore, come villa Mellacqua, Maruccia, Tamborino – Cezzi e La Meridiana.
Nelle serate agostane i locali brulicanti di persone, mentre le barche rientrano in porto dopo aver gettato l’ancora, durante la giornata, nel mare dinanzi le numerose grotte che caratterizzano il litorale.
Santa Maria di Leuca, estrema punta a chiudere il Golfo di Taranto, vedetta nell’Adriatico, con il suo fascino attende i visitatori, fedeli e non fedeli. E il suo faro nella notte regala fasci di luce a quanti cercano, a finibus terrae, approdo di vita.