Si respira storia tra le vie del centro di Brindisi. Dimenticate le periferie amene e trascurate occorre concentrarsi nel centro
per scoprire stratificazioni di epoche, dai resti delle antiche mura alle colonne romane a segnare il termine della via Appia, dal castello Svevo a quello Alfonsino al Palazzo Rosso di carparo sottratto all’anfiteatro. Brindisi e il suo porto, per i romani il più importante dell’impero, approdi e partenze per crociate in Terrasanta, e poi i segni delle compagnie di navigazione, coloniali ricordi. A pochi passi l’aeroporto è pista che inizia dal mare, decollo di veliero.
Brindisi la sua storia la vivi osservando ciò che resta, pietra su pietra e non domandarti perché a tanta bellezza hanno poi regalato bruttezza.
Nella Basilica del 1100 l’imperatore Federico II di Svezia sposò Isabella di Brienne. Magnifiche le chiese, quella di San Benedetto con il suggestivo chiostro, quella di San Paolo eremita con gli altari barocchi e la chiesa di Santa Maria del Casale con gli affreschi trecenteschi.
E poi i palazzi, Granafei-Nervegna, e Montenegro sede del Prefetto con la sala del te e la sala biliardo.
Brindisi ha un’anima fatta dì collettività, di riti collettivi, incontrarsi sul lungomare o sulla centralissima via pedonale dove le auto son bandite e resistono le palme. Via dei negozi, non inusuale nei meriggi domenicali vedere bambini giocare a pallone. Libertà, e sarà il mare ad aprire gli orizzonti, saranno le porte ora aperte, Lecce e Mesagne, ma qui l’orizzonte va oltre la mediocrità di chi ha voluto calpestare le tracce della storia. Brindisi è il suo mare, scuro profondo, timone a ricordare i marinai identifica ora la città, riconoscibile dalle sponde così come al largo. Sul lungomare festoso passeggiano interi nuclei familiari. Mare e non può mancare una rapida visita alla Palazzina Belvedere dal cui terrazzo ammirare acque mia quiete.Ed ogni volta che mi capita di tornarci trovo sempre il tempo di andare in un piccolo bar accanto al moderno teatro Verdi, da Rosso e Nero, il gelato artigianale è piacere genuino.