Andrea arriva in anticipo, bloc-notes in mano e cartella blu, aspetta con pazienza che tutti coloro che hanno prenotato siano pronti per salire.
Salire, lungo il sentiero ben visibile, tra le rocce e gli arbusti ingialliti dal sole, fino in cima per visitare l’Abbazia di San Mauro, a Sannicola, piccolo comune in provincia di Lecce, due passi dalla più nota Gallipoli.
E prima di entrare nella piccola chiesa, Andrea parla dell’origine di questo luogo, databile tra il X e il XII secolo, mentre il suo pubblico ascolta ed osserva ciò che resta di ciò che era, con lo sguardo rivolto di tanto in tanto al mare, al suo infinito, tra l’isola di Sant’Andrea e confini di costa della Basilicata. Una nave mercantile sembra infinitamente piccola dinanzi all’immensità.
Parla di analogie Andrea, strutturali e decorative, tra l’Abbazia di San Mauro e la chiesa di San Salvatore, poco distante ma di proprietà privata ed ormai ridotta a rudere. Qui invece, dove si è potuto intervenire, si è potuto restituire al pubblico abbazia e il suo moderno tetto. Nei dintorni il nucleo del monastero dei monaci basiliani e dell’antico villaggio, sono massi e pietre da recuperare.
Un cenno alla grotta, primo nucleo, e poi, chiavi in mano, Andrea scioglie la catena che serra la porta dell’abbazia ed ecco apparire l’abside e le pareti affrescate, tre navate e tre livelli e tre altari, in origine, rivolti ad Oriente. Lungo le pareti scene della vita di Cristo, nascita, battesimo, crocifissione. Sulla volta i profeti Giona, Isaia, Gioele, Zaccaria, Davide. Tra gli archi gli evangelisti, Matteo, Marco, Luca e Giovanni, e poi i santi Nicola, Stefano, Clemente, Giovanni e Paolo.
Guardare lo spazio dalla piccola porta dell’abbazia è affacciarsi ancora ora, nonostante il cemento, il catrame e il disseccamento rapido degli ulivi, sulla bellezza della natura.
Andrea spiega, illustra, racconta, risponde alle domande dei curiosi e dopo un breve giro tra i massi e le pietre, prima di chiudere la porta aspetta che il sole faccia il suo bagno, si immerga nelle acque donando arancio e rosso e oro all’azzurro del mare. Aspetta Andrea che tutti godano del singolare spettacolo mai uguale a se stesso.
Prima del congedo, tornati giù, Andrea apre la cartella blu e dona ai visitatori il suo libro “La chiesa monastica bizantina di San Salvatore nel territorio di Sannicola e la sua decorazione pittorica”, Edizioni Esperidi.
Se gli chiedi perché lo fa, Andrea Vaglio risponde “per amore e passione” e per tutti coloro che “non smettono di stupirsi ed emozionarsi davanti alla bellezza”.