Un piccolo porto e la costa che guarda il nord, le barche ormeggiate si lasciano cullare dall’acqua mentre il sole colora il mare, accesi toni.
C’è la tranquillità di un posto di mare, di un piccolo centro di case abitate anche in inverno quando le folle sono rinchiuse in città. È Savelletri, frazione di Fasano, che nella stagione dei ricci si trasforma accogliendo famiglie e allegre compagnie pronte per la scorpacciata del prezioso dono che l’Adriatico riserva a chi lo conosce.
Camminare lungo la costa di rocce basse, ascoltare il suono dell’acqua che si intrufola lungo fessure impensabili, sfiorare il mare osservando i suoi riflessi e ritrovarsi d’un tratto davanti la storia, il parco archeologico di Egnazia, il più esteso di Puglia dove ancora si scava per restituire il passato, la città romana e tardoantica, al presente. Le tracce conservate nel museo nazionale Giuseppe Andreassi.
Sulla costa le “case bianche” piccole costruzioni che presidiano il luogo conservando l’odore del tempo e della vastità dell’orizzonte. Le porte rimandano a paesaggi lontani su sponde opposte, comune poesia.
Un granchio abbandona il suo rifugio per prendere l’ultimo raggio di sole, calore prima che scenda la notte, stelle a guidare il cammino.
Nel piccolo centro la chiesa di San Francesco da Paola, santo patrono del luogo. Una chiesa intima incastonata tra cielo e costa, tra case e infinito. Nella calura dell’estate prezioso riparo, ombra e fresco, per ritemprarsi. Savelletri, piccolo gioiello sulla costa, regala la tranquillità di un intimo porto, in cui sostare, ormeggiare, abbandonare la frenesia.