Piccole, indifese, tenere, nel loro alloggio, dimora di terra in comodi fori nel polistirolo, attendono che qualcuno si accorga di loro.
Hanno sete sotto il sole primaverile in un aprile che solo in questi giorni manifesta il suo calore. Hanno sete, si piegano in attesa dell’acqua che giunge finalmente a risollevare stelo e morale. Le piccole piante per l’orto che darà i suoi frutti già tra qualche settimana, sognano un terreno in cui spostarsi, terra sulla quale espandersi, conquistare centimetri da sottrarre alle erbacce. Zucchine, melanzane, peperoni, pomodori, caroselli, prezzemolo e basilico, tanto per il pesto per la pizza per la salsa per la pasta.
Preparare il terreno, motozappa o a mano come un tempo l’aiuto di un aratro tirato da un cavallo, scavare solchi, calcolare distanze, interrare le piantine, stendere tubi per l’acqua. Sarebbe bello sedersi e osservarle crescere, ma l’erba è sempre in agguato. Zappetta in mano la si eradica perché non disturbi la crescita. Centimetro su centimetro le giovani piante sfideranno le difficoltà per crescere per regalare fiori di zucca da friggere, zucchine da lessare, melanzane da declinare in infinite specialità, peperoni per deliziose peperonate. Alzarsi la mattina andare nell’orto e raccogliere ciò che la natura dona è un piacere che ripaga dalle fatiche del coltivare.
Piccole tenere piante di basilico sognate di crescere verso il cielo di riempirvi di bianchi fiori di produrre nuovi semi per un ciclo che non ha fine. Sotto il sole di aprile le piantine guardano il cielo promessa di felicità futura. La scia di un aereo disegna una rotta, come un solco in terra.