Le notifiche dello smartphone segnalano le nuove mail. Una rapida sbirciata all’anteprima e son loro, i potentissimi motori di ricerca.
Per le prenotazioni. Avvertono che nelle date indicate i posti disponibili negli alberghi stanno per terminare. La ricerca avevi iniziato a farla a marzo, con l’arrivo della primavera, la campagna vaccinale sotto la guida di un militare lasciava ben sperare così come il salvatore della patria, il premier Draghi. Fiduciosa avevi iniziato a documentarti sulla tua meta ambita, sogno di infanzia della tua amica, Termoli.
Avevi scelto maggio, il fine settimana dal 14 al 16 o quello dal 21 al 23, sicura che l’orario del coprifuoco sarebbe stato spostato alle 24 se non definitivamente cancellato, e che l’Italia sarebbe passata dal rosso-arancio al giallo-bianco.
Conosci a memoria i nomi degli hotel, i servizi offerti, la distanza dal centro storico, dal porto. Conosci gli orari degli imbarchi verso le isole Tremiti. Hai calcolato distanze, pernottamenti, coincidenze. Programmato itinerari cittadini e giri in barca alle isole. Di Termoli sai tutto. Dove è la stazione, il castello Svevo, le mura del borgo antico, le spiagge, la Cattedrale di Santa Maria della Purificazione in stile romanico-pugliese e la sua piazza, e poi A Rejecelle, la strada più stretta d’Italia con i suoi 41 centimetri di larghezza.
Hai davvero passato ore a studiare ma non hai mai premuto l’opzione ‘prenota’, c’era sempre qualche riga che richiamava la normativa Covid e la possibilità di cancellazione. Pensavi che dal 17 maggio le cose sarebbero cambiate e invece è tutto inutile perché di andare in vacanza con l’angoscia di dover tassativamente rientrare in albergo alle 22 proprio non se ne parla. E allora sognando Termoli disattivo le notifiche.