Fa freddo tra le strade del centro storico, in questo paese con vista sul mare che mare non ha.
Dalle terrazze del castello si scorge l’Adriatico e pesa l’assenza di un locale con vista. Dove si volle costruire un castello abitato per secoli, gli amministratori locali ospitano mostre, che di cultura c’è sempre bisogno. Una piccola passeggiata, per ammirare la Torre Cilindrica, e poi la Basilica Cattedrale, consueto stile romanico pugliese, nell’abside tracce di affreschi del Trecento.
Il monastero di San Benedetto con il museo civico e le tante chiese, affacciate sui vicoli ancora abitati. Dalle dimore timidi vasi di ciclamini qua e là, luci di Natale, per colorare. Tra le pietre nel centro, il peso dei secoli cede ad una moderna disattenzione per le piccole cose. Eppure in questa cittadina barese, Conversano, manoscritti su pergamene e carta raccontano epoche, del prestigioso passato che sembra svanito tra la nebbia delle calde giornate invernali. Tra l’odore della frittura e quello dei cornetti caldi, si animano le vie tra gli alberi dei giardini pubblici. Festosi ragazzini passeggiano allegramente, mentre timide le stelle rischiarano il cielo. I locali pieni, qui dove non sembra esserci crisi, restituiscono calore ai viandanti. Qui dove le ciliegie colorano le campagne nel mese di maggio e il vino novello al castello fa bella mostra di se a novembre, qui le chianche lastricano vie e piazze lontano dal traffico cittadino che somma periferie. Qui dove il mare è a pochi chilometri, e i laghi offrono suggestivi ristori a uccelli migratori, trascorrere una serata è come respirare aria che sa di ieri e di oggi.