Ha sperimentato nella poesia ricercando il segno, imprigionando le parole nella loro essenzialità e lasciando un ricordo indelebile nel lettore.
Edward Estlin Cummings ha vissuto il suo tempo con curiosità e con attenzione ai movimenti culturali e alle sperimentazioni. I suoi sonetti rispondono alle regole classiche ma altre sue poesie sono date da parole che acquistano significato se lette seguendo la divisione nel foglio. Citato nei film e in alcuni brani musicali, Cummings sorprende ancora per la sua forza espressiva, “crudele, amore/ percorri l’autunno;/ nei cui capelli l’ultimo fiore,/ le labbra fredde a canti/ per prime/ appassiranno, passeranno?/ un sole a fiordipelle/ cade e, crudele,/ sull’erba/ Viene la/ luna/ amore, percorri/ l’autunno/ amore, perché l’ultimo/ fiore tra i capelli sfiorisce;/ i capelli freddi a/ sogni,/ amore tu sei fragile/ - percorri l’interno autunno/ sorridi cinereo alla gente,/ che per l’inverno/ sghemba s’affanna.”.
Amore, passione, natura, uomo, Cummings esplora temi noti, prende parole e le scompone da ai versi una musicalità nuova, e non smette mai di domandare, cercare, scandagliare “quando dio decise d’inventare/ tutto fece un sospiro/ più grande d’un tendone da circo/ e tutto incominciò/ quando l’uomo volle distruggere/ se stesso prese il fu / dí sarà e trovando solo perché/ lo ruppe in risposte”.
Poesie che attraversano il tempo, incuriosiscono, chiedono di essere lette, ascoltate.
Versi che si fanno strada nei meandri della mente, si diramano e invadono l’anima.