La funzione dei media d’intrattenimento consiste nel re-impregnare lo stato interpretativo pubblico che definisce la comprensione media.
La visione normale del mondo. Byung Chul Han torna con un altro suo saggio dedicato al Sano Intrattenimento edito da Nottetempo, unica via oggi per vivere, se come sostiene “Nel bisogno, nel turbine dei bisogni, l’anima umana non fiorisce, giacché il suo elemento, il suo spazio, è il ricco splendore. Il lusso è uno splendore che irradia luce senza tuttavia illuminare nulla né indicare qualcosa di preciso: è uno splendore libero, privo di intenzioni, che risplende per risplendere”.
Byung Chul Han chiama in causa Kant, Adorno, Goethe per assolvere l’intrattenimento da ogni giudizio negativo di degrado.
“Se e solo se ogni singola parola pronunciata può non essere poesia, allora può essere qualcos'altro da cui non emani ogni diritto all'esistenza. L'intento dei scritti sarà e resterà di regalare un’’ora di spasso ad amici che la pensano come me, porgere un saluto a tutti, conosciuti e sconosciuti, e contribuire all'edificazione dell’'eterno con un chicco di buono” scrive citando Stifter e il suo Pietre Colorate.
La televisione offre dei simboli precostituiti, dei miti ed è proprio attraverso lo sgravamento dall’essere che non solo produce piacere, ma insegna in una maniera oggi più facile, accessibile e immediata.
“I racconti non argomentano, cercano di piacere e trascinare, e in ciò si fonda la loro grande efficacia. Le forme d'intrattenimento narrative dei mass media fruizione alla stabilizzazione della società elevando a habitus le norme morali che in modo si consolidano come consolidano, nella forma del quotidiano e dell'ovvietà dell’è così che non necessita di alcun ulteriore giudizio o riflessione”.
Condividere o meno le parole di Byung Chul Han, ad un certo livello diventa ininfluente. Resta la capacità di farci interrogare e pensare e instillare in noi il dubbio che erode le nostre granitiche certezze.