Ho immaginato mondi possibili, realtà virtuali nelle quali regnava bellezza e poesia e quel pizzico di magia necessaria nelle avversità.
Ed in un sabato di febbraio, lo scirocco a rendere tutto umido, una passeggiata sulla litoranea adriatica della provincia leccese e poi una piccola deviazione su una strada già nota, buganvillee bianca a segnare lo svincolo.
Una insenatura scavata tra le rocce, colpo dopo colpo, un piccolo luogo dove il mare non fa paura ed invita i piccoli ad entrare ad avere un primo approccio nei mesi estivi.
Le pareti rocciose di tre metri lasciano spazio ad un fondale liscio e poco profondo dove poter giocare con il mare, che con questo scirocco è quasi calmo. Una piscina ricavata nelle rocce, vuota nel mese di febbraio e silenziosa. Si può ascoltare la voce del mare, eccolo insinuarsi tra le rocce e smuovere la corrente, un lento movimento avanti e indietro. Uno sciabordio qua, poi più in là, è una composizione delicata che accompagna il visitatore in un bagno della natura. È la magia, un suono delicato, profondo, che sa essere dolce, e comprensivo, che sa cullare, regalare sogni e avventure.
Basta un piccolo dettaglio, un anello concentrico che segnala la presenza di una corrente sottostante per dare a questa acqua il piacere di lasciarsi scoprire.
Restare immobili ad ascoltare, aspettare la minuscola onda successiva per un nuovo concerto, un nuovo spettacolo musicale. Onda dopo onda, nota dopo nota.