Se il suo tempo la confina, lo spirito indomito e libero erompe dalle pennellate a olio del quadro.
Non è la legge a dire chi è, ma la sua essenza che traspare dallo sguardo fiero, dalla posizione eretta, dal profilo alto. Madeleine, il cognome è ignoto, arriva in Francia dal Guadalupe come serva del cognato di Marie-Guillemine Benoist, pittrice francese con una inclinazione politica monarchica e contraria alla liberazione degli schiavi.
Madeleine probabilmente era una schiava liberata, sicuramente è una delle prime donne nere ritratte in un dipinto. La schiavitù era stata abolita appena sei anni prima e in alcuni territori la resistenza era ancora forte quando nel 1800 Marie-Guillemine Benoist decise di dipingerla.
Le due anime del ritratto sono entrambe chiare, il nome originario della tela è Portrait d'une négresse, cambiato in seguito, non dall’autrice, in Portrait d'une femme noire, solo nel 2019 quando fu esposto in una mostra al museo D’Orsay fu intitolato Ritratto di Madelaine.
Potrebbe essere una donna libera e bella, seducente in una posa, per quel tempo, riservata alle donne bianche. Qualcuno ha visto in lei un oggetto, comprato per il piacere di qualche nobile e facoltoso uomo avvezzo a non rispettare le leggi che vietavano le relazioni interraziali, come ogni nobile e facoltoso uomo del tempo. Ma la postura, lo sguardo, la fierezza, l’eleganza portano altrove.
Benoist se non copia, imita il ritratto di Jean-Baptiste Belley di Girodet, quadro volutamente politico. Girodet convinto repubblicano e rivoluzionario dipinse il primo deputato nero di Francia, realizzando così il primo ritratto di un uomo nero. Benoist lo richiama ma resta sempre in bilico. L’ago della bilancia è Madelaine, con il drappo bianco, chiuso da una cintura rossa, il blu dello scialle sulla poltrona. Donna libera di Francia. A ricordare le origini caraibiche il turbante in testa.
Scaccia via tutto con la sua luminosa presenza. Il male, la violenza, la morte, le ingiustizie, la sopraffazione, lo fa come nelle pagine dell’Idiota di Dostoevskij, con la bellezza. La bellezza che salverà il mondo.