Ci sono libri che risvegliano coscienze, che fanno male, scritti talmente bene che riposare gli occhi per pochi minuti sarebbe inopportuno.
Tra questi libri c’è “L’estate muore giovane” di Mirko Sabatino. A consigliarcelo Giada Filannino della libreria indipendente Ambarabacicicocò. “È una storia crudissima che parla di morte, di bambini costretti a crescere velocemente, parla di Puglia, di tradizioni e contiene tantissima bellezza. Io ho amato questo libro a un punto tale che molto tempo dopo la sua pubblicazione ho chiesto a Mirko Sabatino di venire il libreria a raccontarlo”, spiega .
“Sono un’amante della bella scrittura, afferma Giada Filannino, scelgo libri che non hanno sempre una trama avvincente. Quello che mi piace è la scrittura e voglio abituare i miei lettori a distinguere i libri scritti bene da quelli che hanno delle trame ben costruite ma non sono scritti bene. L’estate muore giovane ha per me tante di queste caratteristiche messe insieme perché è un libro dalla trama molto potente ed è scritto benissimo”.
Mirko Sabatino, giovane scrittore nato a Foggia nel 1978, sa scrivere. Sa scatenare con le parole un turbinio di sentimenti. È l’estate del 1963 in un anonimo paese del Gargano tre ragazzini osservano il mondo. Attraverso i loro occhi viviamo sulla nostra pelle le dolorose questioni che dovranno affrontare. Sabatino ha un talento, sa raccontare con estrema leggerezza il candore degli occhi innocenti, i fantastici mondi paralleli costruiti per proteggersi dal dolore, quel dolore che sa farci provare, con la stessa spietatezza del male e dei risvolti inaspettati con cui i ragazzi protagonisti perdono la loro spensieratezza.
È un estate che cambia il corso del processo di maturazione dei ragazzi, è lo spartiacque nel mare azzurro in cui non ci si può più tuffare senza il timore della consapevolezza. Sabatino sa descrivere i sentimenti incastonandoli in altrettante magnifiche e sapienti istantanee del paesaggio. Un libro da leggere, L’estate muore giovane, di Mirko Sabatino, edito da Nottetempo.