Nella casa dei gatti Felix, Regina e Titti, nella libreria dove convivono libri di economia e fotografia, un libro sui gatti è possibile ci sia.
Tra dischi e candele, oggetti dal mondo e volumi imprecisati ecco attirare l’attenzione il libro Il gatto di Baudelaire e altri gatti, a cura di Alessandro Paronuzzi, Franco Muzzio Editore.
Un libro che parla di gatti e gattità. “Ma la gattità che cos’è? E dove/ dovremo volteggiare per raggiungerla? … è un’entità/ fissa e superba/ di cui gli uomini sono/ totalmente sprovvisti”, scriveva Dario Bellezza.
Tra le pagine versi e racconti dedicati ai gatti, al grande cacciatore e ai gatti da favola, a quelli di strada e quelli di casa, alla gatta, ai sogni le visioni e qualche incubo. Da Esopo a Carlo Collodi, da Gianni Rodari a Mario Soldati, da Alberto Moravia a Paul Verlaine, da Rainer Maria Rilke a Edgar Allan Poe. E poi ci sono anche gli addii, come ne Il sacrificio di Willie di Albert Kreinheder non era strano allora che io mormorassi “Oh, mio Dio, io sono vivo e Willie è morto” e poi pensassi “Sono vivo perché è morto, è morto perché io potessi vivere”.
Victor Hugo pensava che “Dio ha creato il gatto per darci l’illusione di poter accarezzare una tigre”. Heinrich Heine sosteneva “Dai gatti neri tu guardati pure,/ ma ben più dalle candide gattinr./ Ne presi per amante una, e alla fine/ per sempre n’ebbi in cuore le graffiature”.
Un libro sui gatti, un’antologia sul legame tra gatto e scrittore, gatto e poeta, sui versi e sulle ispirazioni, sui sentimenti e le riflessioni. Una luce letteraria sul mondo felino, gatti e umani, un confronto, uno spaccato. Un libro da leggere con l’amico felino.