Parlare al cuore e prima ancora ascoltarlo, guardare e osservare il mondo con occhi diversi, concentrandosi sulla vita, meravigliandosi.
Meraviglia, per le piccole cose, per tutto ciò che ci circonda, il filo d’erba, il gatto, il cane, l’albero, i ricordi. Un esercizio, un’educazione per parlare al cuore dell’universo e dell’uomo.
Questo immenso non sapere, Conversazioni con alberi, animali e il cuore umano di Chandra Candiani, Giulio Einaudi editore è un libro da portare sempre con sé, per rinnovare lo stupore, entrare in armonia con l’esistenza.
“Ultimamente, mentre medito o anche nel vivere ordinario, quando vedo qualcosa di brutale in me, nodi del cuore, spaventi, invidie, gelosie, menzogne, rabbie e furie, tutto quello che fa parte dei nostri bagagli di tenebre, dopo il primo movimento di paura, vergogna e biasimo, o desiderio di distogliere lo sguardo, mi fermo e mi dico: <<Magnifico! Sto bruciando la furia, sto bruciando la gelosia …>> E sento il leggero crepitio di carta e ossa che fa uno stato “buio” quando viene visto, accolto e dissolto per autocombustione. Dopo ti senti più intera, più vasta, più ricca di chiaroscuri e soprattutto più leggera”.
Per ascoltare è necessario il silenzio, quello delle parole scritte sul foglio che gli occhi leggono e non occorre dare voce, perché il silenzio riempie spazio e tempo. Occorre fermarsi, meditare, lasciarsi coinvolgere nel dialogo con la natura e con il cuore, solo così ci si può esercitare “a non sapere e a meravigliarsi”. “Meditando, il cuore si fa molto vivo ed è importante che accanto a lui cresca un bravo decifratore e traduttore, per ascoltarlo e poi decidere cosa mettere in parole, cosa possa diventare pensiero e cosa portare a un’azione”.