Versi su pagine bianche, visioni, pensieri, riflessioni, cuore e vita, sangue e morte. Tempo che scorre, impossibile fermarlo, mettere in pausa.
Dodici sezioni, come i mesi di un anno Annopenanno. Un calendario, gioco di parole che diviene crudele, che pena e che dolore. L’esistenza legata all’origine ed ancora al tempo. “Natale, credo, scada il bollino blu/ del motorino, il canone URAR TV,/ poi l’IMU e in più il secondo/ acconto IRPEF – o era INRI?/ La password, il codice utente, PIN e PUK/ sono le nostre dolcissime metastasi./ Ciò è bene, perché io amo i contributi,/ l’anestesia, l’anagrafe telematica,/ ma sento che qualcosa è andato perso/ e insieme che il dolore mi è rimasto/ mentre mi prende acuta nostalgia/ per una forma di vita estinta: la mia”.
Il sangue amaro di Valerio Magrelli, Giulio Eidaudi editore, è una raccolta di poesie dalle diverse anime e dimensioni, c’è il pubblico e il privato, individuo e collettività, vita sì e fine.
“C’è chi fa il pane./ Io faccio Sangue Amaro./ C’è chi fa profilati d’alluminio./ Io faccio Sangue Amaro./ C’è chi fa progetti per lo sviluppo aziendale./ Io faccio Sangue Amaro./ Io mi faccio il Sangue Amaro./ È una specialità della casa, sin dal lontano 1957”.
Una ricerca, meditazione, riflessione è porsi interrogativi, trovare risposte, è Timore e tremore, è cuore.
“È come nel sistema circolatorio:/ il sangue è sempre lo stesso,/, ma prima va, poi viene./ Noi lo chiamiamo odio, ma è solo sofferenza,/ la vena che riporta/ il dono delle arterie alla partenza”.
La lettura è crudele. Undici endecasillabi in forma di ipertesto, raffinato gioco di versi.