Un bagliore nella notte, un messaggio da lontano, all’improvviso, come se non ci fosse un infinito da colmare ma solo spazio di una impressione.
Un bagliore e non è l’aurora, Alba di una nuova storia. Una luce dai contorni sfumati, uno squarcio nel cielo come una fessura su un invisibile vetro, passaggio forse spazio temporale per ritrovarsi in un nuovo universo, parallelo e diverso. Ipotizzare mondi possibili e sogni realizzabili mentre tutto intorno resta immobile, distratto, assente, fermo, disinteressato. Una luce come una esplosione lontana ed intensa tanto da irrompere nella notte spaccando il cielo, lacerarlo come un taglio su una tela che nessuno potrà dipingere.
Tutto tace e nel silenzio del buio non esiste suono per questa luce, ancorata alla sola bellezza visiva di chi può vederla, un attimo, un istante, un frangente in cui tutto il possibile è improbabile e l’impossibile diviene reale. Se solo si potesse attraversare questo squarcio ci si ritroverebbe altrove, in ogni dove, persi nel cosmo.
E se fosse un’astronave aliena, extraterrestre portami via, voglio una stella che sia tutta mia. Via da qui da questo tempo grigio ora che il sole è nascosto alla vista, ora che il buio incombe e la luce è la sola via da seguire. Extraterrestre portami via, in quel bagliore, oltre il reale.
A mentire è l’obiettivo del mio telefono, la luna deformata racconta un’altra storia, l’immagine falsata ispira immaginazione. Tutto è come era tranne la consapevolezza di sé perché quando lo spazio e il tempo cambiano accesso solo allora è possibile riconoscersi e dare ascolto alla propria voce.