Una poesia che parla del mondo, dei dettagli e delle cose che lo compongono. È uno sguardo attento sulla realtà, sulla vita, sul dolore.
Uno sguardo che evidenzia l’indifferenza con cui si guarda la sofferenza. Eppure sopravvive una speranza, quella di cambiarlo, il mondo. L’ultimo libro di poesia di Ana Luísa Amaral, scomparsa nell’agosto del 2022, Mondo, Crocetti editore, traduzione di Livia Apa, è una raccolta che pone in luce la natura umana, e le sue contraddizioni, “gli ho fermato il cuore; gli ho sciolto la catena/ ho assassinato/ la sua intelligenza sicura/ se resuscita,/ il trapianto sarà/ per mano mia:/ non per il suo desiderio/ di essere gente”.
La poetessa portoghese, nata a Lisbona nel 1956, definisce in questo libro le crudeltà del nostro mondo, spesso animato da cattiveria. Una poesia che fotografa immagini e suoni, “È di metallo/ che al sole/ sembra azzurro/ l’amo/ che lo lega/ alla morte/ E i suoni/ che per la sabbia/ del verso/ lo trascinano/ ha il suono/ metallico/ della paura”.
Una poesia che sorprende per l’accuratezza della descrizione, che si pone interrogativi e trova risposte, partendo dagli oggetti per scoprire sentimenti “La donna seduta davanti a me/ gioca con la borsa - / distratta/ Gira e rigira il manico/ della borsa,/ lo avvolge tra le dita,/ gira e rigira/ Come un uccello breve/ e ballerino,/ il manico della borsa prende vita/ nelle dita della donna/ La borsa è blu e la chiusura gialla,/ la donna è vecchia,/ la gonna scolorita, una maglia stanca/ e anche vecchia, porta delle ciabatte/ Ma gioca con il manico/ della borsa/ con un’aria felice di bambina o passerotto,/ senza preoccuparsi delle persone serie/ con le mani serenamente,/ seriamente posate in grembo,/ che leggono quiete, il loro giornale/ La donna seduta/ davanti a me/ gioca con la borsa,/ distratta/ Distratta, la donna? O la borsa?/ facendo piroette,/ giri eleganti, corti passi di danza,/ con il sole di lato, da sinistra,/ la donna è quasi bella/ con la sua aria distratta di bambina/ che dà vita alla borsa,/ che danza/ distratta/ in braccio a lei”.