Giro girotondo, casca il mondo, casca la terra, tutti giù per terra.
Casca senza ragione alcuna, senza preavviso, che poi chi si prepara a cascare per terra? Tu. E non lo sapevi, o forse si. Ma che importa. Cadere non lo volevi. Gira in tondo il mondo, e tutti a fare girotondo. Nessuna si ferma, tranne te, che ti sei fermata. E intorno tutto continua a girare.
Il mare è fondo, tonda è la terra, e ancora tutti giù per terra. Tonda come i tuoi occhi sul mondo, tonda come il tuo cuore senza spigoli. Fondo come il buio nel quale sei precipitata. Giro girotondo, l’angelo è biondo, biondo è il grano, tutti ci sediamo. Bionda come te, quando non eri una carota, un colore che sapeva di favole inventato come un’alchimista dalle tue mani. Ma biondo è anche il grano che fa la farina e poi i dolci che di notte sino all’alba abbiamo mangiato. Impastandoli e facendoli crescere come per magia. Che tutto un tempo era magia. Giro girotondo che non riesco a fermare un solo pensiero e giro giro giro in tondo. Provo a sfuggire a quel tutti giù per terra. Se come in una favola avessi potuto prenderti per mano e mantenerti su. Ma sei caduta e con te la magia di quei pomeriggi di sole, del mare, dei balletti, delle canzoni cantate a squarciagola, dei film di paura, della nutella come unica ragione di vita sono svaniti via. Giro girotondo, il mare è fondo. Il mare di mille avventure, di un materassino e di un triangolo no, di un pedalò e dei polpi lanciati su un canotto. Quel mare di avventure ora è fondo e io ancora giro giro in tondo e casca il mondo e tu sei giù a terra.