Le sue istantanee notturne, luci sul buio della notte, raccontano un cambiamento, lento scomparire, un soccombere all’innalzamento delle acque.
Dietro l’obiettivo c’è Arko Datto, davanti le isole di Sunderban, sul delta più grande del mondo, il Ganga-Brahmaputra-Meghna. Where Do We Go When The Final Wave Hits è una serie di fotografie che evidenzia la fragilità del sistema che a causa del cambiamento climatico, con l’innalzamento dei mari e l’ingrossamento dei fiumi, rischia di scomparire. Un mondo che rischia di essere sommerso come già avvenuto per altre isole. Arko Datto che vive e lavora a Calcutta, in India, non è uno spettatore silenzioso, la sua arte è racconto del reale e monito sul futuro. Le sue fotografie sono in mostra a Palazzo Palmieri a Monopoli per il PhEST.
La luce e i colori raccontano la vita, il momento, l’esistenza, il buio è il futuro, la precarietà, i disastri ambientali, la scomparsa delle mangrovie. È un apparente normalità che va però misurando il costante aumento dell’acqua, un peso che aumenta, di giorno in giorno, erode ed inghiotte territorio sottraendolo alle popolazioni. Se luce e colori rilassano, il buio ricorda che c’è un tema da affrontare, da illuminare, da portare alla ribalta, perché non diventino solo fotografie di un mondo che è stato. Il buio riguarda noi e le nostre coscienze, il nostro sguardo rivolto altrove. Il nero è il nostro non volere responsabilità, è assistere immobili ad un cambiamento che è distruzione, cancellazione. Siamo già sommersi?