Fermare in uno scatto il momento in cui una immagine, tra le milioni che gli occhi distrattamente osservano, diventa concetto, punto di vista.
Dalle sovraesposizioni di Pietro Percoco che immortala tutto ciò che è comune nella vita quotidiana ma che raramente trova spazio in una foto patinata alle visioni distopiche, di un futuro esorcizzato in immagini disturbanti.
Dai colori e le composizioni del duo Cooper&Gorfer (Sarah Cooper e Nina Gorfer) che esplorano l’identità femminile legata al contesto socio-culturale sui temi del potere, le culture minoritarie, la mitologia e la malleabilità della memoria e del senso di sé alla fotografia di Christian Jankowski che tenta di alleggerire il peso della devastazione e della distruzione legato alla seconda guerra mondiale immortalando sollevatori di pesi della nazionale polacca intenti a sollevare da terra i monumenti della città.
Torna a Monopoli il PhEST, il festival internazionale di fotografia e arte, visitabile da oggi e sino al primo novembre. Due mesi di tempo per ammirare le opere dei 32 artisti visuali e fotografi più interessanti della scena internazionale. Ci saranno Nick Brandt, Yelena Yemchuk, Christian Jankowski, Alexander Gronsky, Davide Monteleone, Cooper & Gorfer, Erik Kessels & Thomas Mailaender, Bil Zelman, Arko Datto, Salvatore Vitale, Işık Kaya e Thomas Georg Blank, Frederik Heyman, Emanuela Colombo e Michela Benaglia, Marcel Top, Quinn Russell Brown, Cristal Reza, Manuela Schirra e Fabrizio Giraldi, Zhang Chuang, Max Magaldi, Francesco Tosini, Noeltan Arts, Collective no:topia, Sano/sano, Julia Krahn, Tommaso Rada e un omaggio a Lisetta Carmi.
Come sempre il PhEST utilizza anche lo strumento delle residenze artistiche, sono tre quest’anno, quella di Matteo Balsamini Under This Sun - sul Futuro in Puglia, di Alessandro Cracolici PhACES - Progetto di Arte generativa e di Piero Percoco + Sam Youkilis con Live From Monopoli!. Un modo per narrare i luoghi con occhi diversi.
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