Adorava la lingua francese, lui poeta di lingua tedesca, tanto da decidere di comporre alcune sue opere nella lingua che amava tradurre.
Viaggiava e si appassionava alle arti e alla letteratura dei luoghi che visitava, lui che scriveva sia in prosa che in versi e che osservava il mondo con spiccata curiosità.
Les roses è una raccolta di 24 poesie dedicate al delicato fiore, scritte in francese e che furono pubblicate alcuni giorni dopo la morte dell’autore nel 1927.
“Da solo, o abbondante fiore,/ tu ti crei il tuo spazio;/ ti guardi in uno specchio/ di odore. / Il tuo profumo cinge come altri petali/ l’innumerevole calice. / Io ti trattengo, tu ti esponi,/ prodigiosa attrice”.
Le rose di Rainer Maria Rilke, edito da Passigli, traduzione di Sabrina Mori Carmignani, è la raccolta di quelle poesie con due scritti di Paul Valéry.
“Tra gli uomini non comuni che ho conosciuto, uno dei più affascinanti, e di gran lunga il più misterioso, fu per me Rilke. Se la parola magico ha un senso, dirò che tutta la sua persona, la sua voce, il suo sguardo, i suoi modi, tutto in lui dava l’impressione di una presenza magica. Si sarebbe detto che sapesse trasmettere la potenza del fascino a ciascuna delle sue parole”, scriveva Paul Valéry.
Parole che non lasciano indifferenti. “Sei tu che prepari in te/ più di te, la tua quintessenza./ Quel che esce da te, conturbante fremito,/ è la tua danza. / Ogni petalo acconsente/ e accenna nel vento/ qualche passo fragrante/ invisibile. / O musica degli occhi/ che attorno ti fanno cerchio,/ mentre tu diventi al centro/ intangibile”.
Rainer Maria Rilke sapeva di dover morire e scrisse il suo epitaffio “Rosa, contraddizione pura, voglia di essere il sonno di nessuno sotto tante palpebre”.
Le rose, poesie da leggere petalo dopo petalo, verso dopo verso, pagina dopo pagina.