Bianco e marrone dorato, due soli colori, tre mandorle tra due ostie. Semplice, immediato, sorprendente, delicato, inconsueto. Nato per caso.
È il dolce tipico di Monte Sant’Angelo paese in provincia di Foggia, Gargano e Adriatico si incontrano, si sente nel miele che avvolge le mandorle, sale e querce, rocce e piante.
Lucia le dona, un pensiero rosa leggero come una nuvola, le ostie ripiene, e spiega “nate da un errore, le mandorle cadute per caso nel miele caldo e le suore clarisse per recuperarle usarono le ostie che erano intente a preparare”. Un caso, un errore, le mandorle e il miele caldo, un unione indissolubile se non con un morso, in bocca, l’ostia che si scioglie e poi il croccante della mandorla nel miele, un profumo di cannella, un sentore di succo di limone.
La ricetta è essenziale. Per le ostie farina e acqua. Poi in una pentola miele, zucchero, cannella, succo di limone e le mandorle a scoppiettare con il calore. Le mandorle sulle ostie poggiate sul marmo ed ancora ostie. Il dolce tipico di Monte Sant’Angelo richiama emozioni, sa di piccole feste di paese quando tutto è una sorpresa già nota che si rinnova. Un errore che è una squisita scoperta, tra sacro e profano, tra passato e presente. C’è tutta una storia di Puglia, i mandorleti in fiore, le api e il loro miele, le ostie e gli antichi monasteri. Lasciarsi conquistare dalla semplicità è come tornare bambini, riappropriarsi di vecchie è mai sopite emozioni, riscoprire se stessi. Da Monte Sant’Angelo con la grotta di San Michele il dono di Lucia arriva a Bari, ancora Adriatico e nei giorni in cui il cielo è limpido il Gargano è ben visibile anche dal lungomare.
Ostie ripiene, un morso, ed un altro. Il gioco è lasciare che la semplicità conquisti, dolcemente.