Può capitare passeggiando di sera per le strade e i vicoli del centro storico con qualcuno al proprio fianco e all’improvviso un languorino.
Nelle vie si diffondono profumi ben distinguibili, c’è chi si ferma ad assaporare salumi, chi frittelle, altri una pizza e poi c’è chi preferisce un semplice genuino piatto caldo. E se le orecchiette al grano arso e braciola ricordano troppo il pranzo domenicale, meglio scegliere orecchiette al ragù bianco autunnale. Il mese è quello giusto, ottobre, l’autunno è caldo come fine estate, ma i sapori richiamano già quelli abituali prima dei giorni piovosi di novembre.
Orecchiette di grano, bianche, rugose, ruvide e un ragù con funghi cardoncelli, zucca, vitello e crema di caciocavallo e poi la passione e l’esperienza di Maria Cicorella. Tra i vicoli di Conversano, lontano dai rumori delle zone industriali, i ragazzini girano in gruppo con aria di sfida, sotto il cielo seduti su una panchina attendere la cena, calda, buona, gustosa.
L’autunno nel piatto è un piacevole esplorare sapori, avanzare con delicatezza in perfetto equilibrio tra gli ingredienti uniti dalla grande maestria. Bianco, come le orecchiette, come il ragù nel quale manca il rosso del pomodoro ed è una assenza che non pesa ma esalta, zucca e cardoncelli.
Si potrebbe pensare che c’è qualcosa, in questa preparazione, di magico. Impossibile non riconoscere il suo potere di seduzione e conquista, regala sempre un viaggio nelle terre coltivate, tra gli ortaggi, in un vecchio mulino. Magia di ricordi, di esperienze vissute.