Fatte 'na pizza c'a pummarola ‘ncoppa vedrai che il mondo poi ti sorriderà, fatte 'na pizza e crescerai più forte nessuno più ti fermerà.
Era il 1992 e Pino Daniele cantava il rito propiziatorio della pizza che davvero non importa se fu davvero inventata per festeggiare l’arrivo della regina Margherita a Napoli nel 1889 da Raffaele Esposito e sua moglie Rosa Brandi. Non importa che sia la più lunga del mondo, cediamo volentieri il primato iscritto nel Guinness dei Primati alla cittadina di Fontana in California che ha sfornato una lunga 1,93 chilometri.
La storia è fatta di ricordi che si perdono tra i fumi della mozzarella e del pomodoro che salgono sino alle narici.
Non teniamo il passo delle infinte varianti, la pizza è fantasia. Con quel profumo che ti fa fermare e inizi a desiderare. Chissà cosa aveva di speciale quella consegnata a Melbourne il 19 novembre 2004. Due giorni di viaggio dal momento della cottura alla consegna, 16.949 km percorsi. Un’apoteosi di gusto, fa niente se freddo.
La pizza è un’arte, lo sa anche l’Unesco che nel 2017 ha inserito “L’arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano” nel suo patrimonio immateriale.
Quando il giovane Gennaro Lombardi, emigrante per necessità, aprì la prima pizzeria a New York era il 1905, il successo manco a dirlo fu immediato, tutti volevano la pizza e da lì in poi il resto è storia. Come quella che vuole Sergey Brin ideare negli anni Novanta, una antesignana versione dell’acquisto online, utilizzando i fax delle pizzeria. Purtroppo per lui, non tutti mantenevano la parola data e alla richiesta di pizza non sempre corrispondeva poi il reale acquisto. Fu un flop clamoroso, ma lui si rifece inventando Google pochi anni dopo.
Universale come poche cose, è il secondo alimento più consumato al mondo dopo il riso, è la parola italiana più conosciuta, prima anche di un cordialissimo ciao. Andiamo al sodo, facciamoci una pizza, la mangiano tutti, anche Alexandre Dumas che ne scrisse ne Il Corricolo.
Fatte ‘na pizza, oggi nel giorno in cui si festeggia Sant’Antonio Abate, patrono del fuoco e per estensione dei fornai e dei pizzaioli. Fatte ‘na pizza oggi, che ieri è già passato e come cantava Pino Daniele “noi vogliamo solamente un’altra cosa che il mondo non diventi come un grande cesso con questa filosofia cca' nisciuno è fesso fatte 'na pizza c'a pummarola ‘ncoppa”.