È al dipartimento di pittura e scultura a Kumasi che Ibrahim Mahama inizia la sua pratica artistica e muove i primi passi che corrono spediti.
Da Tamale in Ghana, dove è nato nel 1987, Ibrahim Mahama è un’artista che ama le contraddizioni e la trasformazione dei materiali. Le sue opere hanno partecipato alla cinquantaseiesima e alla cinquantottesima Biennale di Venezia e a Doumenta14, fra le tante rassegne internazionali che lo hanno chiamato ad esporre e realizzare le sue opere. All’artista è stato assegnato il Premio Pino Pascali 2021, XXIII edizione.
“Ibrahim Mahama, giovane artista ghanese protagonista da diversi anni sulla scena internazionale, riflette sulla condizione umana, sul nomadismo, sulle migrazioni, sullo sfruttamento dell’uomo. Artista con una forte connotazione politica, Mahama contamina i linguaggi dell’arte, dall’installazione ambientale site specific alla fotografia e all’assemblaggio oggettuale, con l’intento di condurre lo spettatore a riflettere su quelli che sono i fallimenti della modernità”, questa la motivazione della commissione del premio.
La sua è un’arte che induce a porsi delle domande sulle contraddizioni del nostro tempo, sulle distanze che si creano e si allargano fra le popolazioni, su come non siamo più in grado di rendere armoniosa la nostra presenza sul pianeta.
A lui sarà dedicata una mostra in una delle sale del Museo Pino Pascali che verrà inaugurata l’11 dicembre e resterà aperta fino al 13 marzo del 2022. Un’opera dell’artista premiato sarà esposta all’Exchiesetta nel centro cittadino di Polignano a Mare che ospitò le prime edizioni del Premio Pino Pascali negli anni dal 1969 al 1979.