Un giovane talento, un compositore prodigio, pianista e direttore di orchestra a soli 23 anni. Riccardo Zangirolami ha molto da raccontare.
Nato il 30 ottobre del 2001 da una famiglia di musicisti studia il pianoforte da quando aveva sei anni e a dieci anni entra al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano nella classe del maestro Vincenzo Balzani. Nel 2022 si laurea in pianoforte con 110 e lode. Partecipa a concorsi internazionali, nel 2011 si classifica al primo posto al 12° Concorso Internazionale Monterosa- Kawai, nel 2017 vince il 1° premio al New York Piano Festival e Competition aggiudicandosi anche il premio speciale “Virtuoso Performance” ed esibendosi nella prestigiosa Carnegie Hall.
Nel 2018 Riccardo Zangirolami inizia a studiare orchestrazione con l’orchestratore americano Conrad Pope e dal 2019 collabora con il maestro Andrea Morricone orchestrando alcune delle sue musiche. Nel gennaio 2022 viene invitato a Los Angeles da Conrad Pope, William Ross e Angel Velez e può registrare la propria musica ai Fox Studios dirigendo l’iconica Hollywood Studio Symphony Orchestra. Suoi alcuni degli arrangiamenti orchestrali degli artisti Marracash, Elisa e Giorgia. Ora collaborerà con Shablo per il concertone del La Notte della Taranta. Lo abbiamo incontrato a Bari.
Perché ha accettato l’invito di Shablo e della Fondazione a collaborare con l’orchestra popolare della Notte della Taranta?
“Perché da giovane musicista mi affascina tantissimo la fusione degli stili e dei generi, penso sia una cosa che proietti verso il futuro. Se abbiamo l’occasione di prendere un’orchestra specializzata nella musica folk e di contaminarla con l’aiuto di Shablo con la musica elettronica e tutte le sue esperienze musicali penso sia qualcosa di molto accattivante per un pubblico giovane. Quando c’è l’occasione di conservare la tradizione e di proiettarla nel futuro per me è il top”.
Ha ascoltato l’orchestra popolare?
“Ho ascoltato alcune delle edizioni precedenti e mi ha affascinato tantissimo. È tutto molto passionale, molto ritmico, molto vivo, questo mi ha colpito. Nei prossimi mesi ci aspetta un gran lavoro ed io sono pronto per questa nuova sfida”.
Quando ha ricevuto l’invito quanto ci ha pensato prima di accettarlo?
“Dieci secondi”.
Sorride entusiasta ed è già proiettato al futuro.