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La poesia può dare un brivido

La poesia può dare un brivido

La poesia va in alto, terribilmente in alto, va anche in un universo rarefatto in cui tutto è simbolico. La poesia ti può dare un brivido.

Le parole di Carlo Bordini recuperabili in alcune interviste lasciano traccia del suo pensiero, lui che non scrive niente per caso. Il suo è “un ritmo interno, un istinto musicale. La poesia è come se fosse a un’altezza siderale dove esprime a livello simbolico tutto, ma in modo diverso, con un linguaggio estremamente concentrato”. È un autore ironico, Bordini, e nelle sue opere si ritrova il vissuto, le sue poesie “non sono melodiche. Se c’è musica è musica contemporanea, con tutte le sue dissonanze. Secondo me un ritmo e un canto c’è all’interno delle mie poesie, a livello mentale”. Un ritmo che il lettore ritrova connettendosi alle parole, agli spazi, ai vuoti delle pagine, alle maiuscole assenti. Un ritmo che si impone come un discorso che intreccia diverse sfumature. “La mia poesia è stata spesso definita narrativa, alcuni l’hanno definita sperimentale, altri ancora hanno detto che ho vari colori nella mia tavolozza”.

È capace di guardare, Carlo Bordini, il suo presente e il suo passato, rielaborandolo lasciando un’impronta del futuro. “l’immobilità, la stasi, i movimenti lentissimi, e anche/ approssimativi,/ appena abbozzati./ l’immobilità, la stasi./ dormire il pomeriggio/ i fantasmi che vengono dalla stasi./ dormire il pomeriggio da bambini./ i fantasmi che vengono, il pomeriggio, quando si dorme,/ e / si sogna di essere bambini./ i sogni che vengono dal sognare di/ aver sognato, quando si era/ bambini, dei sogni./ I fantasmi./ I fantasmi che si sognano sognando di/ aver sognato dei sogni”.

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