I suoi versi sono potenti, espressivi, energici, sono piccole tele in cui le parole sono tagli comunicativi. Versi da riscoprire, rileggendoli.
Carlo Bordini ha scritto versi che hanno nella loro metrica e nella forma grafica il potere autonomo di sondare la verità. “Sono abituato a innamorarmi/ di donne sognate,/ ma adesso/ che amo una donna reale/ le sogno come un rimpianto/ e non so se è amore quello/ che vivo o quello che sogno,/ o nessuno/ o se il mio amore vero/ non è che un sogno/ o se il sogno/ è l’amore”. La poesia Dell’amare è una delle tante dedicate a questo sentimento e contenute in Un vuoto d’aria, di Carlo Bordini pubblicato postumo da Mondadori a cura di Francesca Santucci. “Devo dire che ogni raccolta di poesie che scrivo ha un tono particolare, come può essere un concerto o un brano di musica diverso da un altro, con sue proprie caratteristiche, e che questo libro, certamente per la presenza di molte poesie dedicate a mia moglie Myra o da lei ispirate, ha un tono particolare, che mi ha permesso di inserirvi delle poesie che prima non avevo osato pubblicare o che non avevo pensato di pubblicare: in termini generici, poesie d’amore, di desiderio e di rimpianto” ha scritto Bordini nella nota introduttiva Al lettore.
Nel libro oltre le liriche c’è spazio anche per la prosa, una alternanza necessaria a conferire profondità. E poi ci sono i versi che aprono la realtà. “La tristezza di questa periferia,/ chiusa metallica/ volti duri attenti/ all’erta/ pronti alla risposta o all’attacco/ chiusi,/ cinici – la tristezza violenta/ senza speranza senza veli/ in un angolo muggisce la latteria/ appoggiata allo zoccolo/ di periferia,/ la nuda società maschile/ lo scherzoso gioco di violenza”.
“La farfalla ha/ vaghi ricordi di/ quando era un/ bruco”.