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Donnaregina, capolavori del Seicento napoletano

Donnaregina, capolavori del Seicento napoletano

Trovarsi nell’abside della chiesa di Donnaregina Nuova, il tetto a pochi centimetri e sotto la veduta della navata, marmi e intarsi.

Un percorso per scoprire i capolavori del ‘600 napoletano, con la collezione della Fondazione De Vito. Una mostra di 35 opere selezionate per un viaggio cronologico e tematico nel secolo d’oro della pittura napoletana dagli esordi del naturalismo caravaggesco alla svolta barocca. Un’esposizione curata da Pierluigi Leone de Castris e Nadia Bastogi. La luce e le ombre, danno vita a volti e storie, come nelle Nozze mistiche di santa Caterina di Paolo Finoglio, e ne i Santi e i Martiri del valenzano Jusepe de Ribera giunto a Napoli nel 1616. Ed ancora la svolta barocca con I fanciulli mendicanti e la Deposizione di Mattia Preti e la Scena di osteria di Luca Giordano.

Con le tele di Battistello Caracciolo, Massimo Stanzione, del misterioso Maestro degli Annunci ai pastori, di Bernardo Cavallino, Antonio De Bellis, Aniello Falcone, Andrea Vaccaro, Domenico Gargiulo, Francesco Fracanzano, insieme a quelle di Luca Forte, Paolo Porpora, Giuseppe Recco o Giovanni Battista Ruoppolo, la mostra si snoda scoprendo capolavori sconosciuti eppure ispirati dalle tendenze del secolo. Espressioni, volti, scene terribili, rappresentazioni che riportano il visitatore in atmosfere in cui l’arte esprimeva bellezza e suscitava emozioni indelebili. Come in un viaggio senza tempo dove tutto ha ancora tanto da dire. Come un sussurro per combattere il frastuono del caos esterno.

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