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Il mare caldo di ottobre

Il mare caldo di ottobre

Che silenzio avvolge la spiaggia nel mese di ottobre, appare larga, immensa, deserta. Solo qualche turista, il bianco intenso dei corpi

che non hanno visto il sole. Si può ascoltare il mare sussurrare, la voce a tratti profonda, altri dolce come una carezza, senza timore di perdere un suono, un accento, una intonazione. Il vento accarezza la superficie dell’acqua, regalando prospettive sinuose come pennellate di Van Gogh. Una traccia giallo oro intensa colora l’azzurro, il sole usa una tela immensa e acquerelli per dipingere se stesso prima che arrivino i toni caldi del tramonto.

Camminare tra mare e calda sabbia, prospettiva infinito ed oltre, verso le rocce a nord, guardare ossi di seppia abbandonati dalle onde dei giorni precedenti. Un pesce si avvicina alla riva in cerca di affetto forse, di un segno, di un gesto che gli restituisca fiducia.

Ottobre, il sole scalda comunque e l’acqua non è poi così fredda da impedire un tuffo. Basta poco, basta non pensare, ed ecco che il corpo si lancia in un improbabile nuotata stile libero. Lasciare qui in questa acqua tensioni, umori, ansie, e riappropriarsi di serenità, buonumore. Basta poco per essere felici, una nuotata solitaria in ottobre. Il ricordo quello sì può vagare, riportare alla memoria altre spiagge, altri luoghi, altre avventure, altri sorrisi. Il telo aspetta di essere utilizzato, di asciugare piccole gocce dai capelli. Ricordi ottobre, ti scrivo sul telefono. E tutto torna ad essere vero, vivo, intenso. Nel silenzio che avvolge la spiaggia nel mese di ottobre il suono della tua voce torna a chiamare.

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