I filosofi sono studiosi visionari che leggono com’ è il futuro e ce lo rivelano. Byung-Chul Han, oracolo moderno, vede ciò che è abbozzato.
E ne delinea i contorni come nel suo libro più noto, Nello Sciame. Visioni del digitale edito da Nottetempo e tradotto da Federica Buongiorno.
Lo sciame digitale è l’involuzione moderna della massa, non ha anima né spirito. E’ composto da individui isolati, non c’è un Noi, non esiste una idea, un progetto, un’azione comune che unisca quelle individualità creando una massa attiva. Ed è per questo che si dissolve con la stessa velocità con cui si è formato. Capaci solo di ondate di indignazione che montano e tengono alta l’attenzione ma poi si smontano. Manca stabilità, continuità, costanza “irrinunciabili per il discorso pubblico … le ondate di indignazione non costruiscono alcun Noi stabile, che mostri una struttura di cura per la società nel suo complesso. Anche la preoccupazione dei cosiddetti indignati non è per la società nel suo complesso, ma è più che altro cura di sé”.
In un quadro del genere il crescente egotismo e l’atomizzazione della società restringono gli spazi di un’agire comune e impediscono così un contropotere.
In questa società i media tradizionali vengono accantonati, sono considerati superflui. Nessuno vuole più una rappresentazione di sé come dell’informazione, vuole direttamente essere ed esserlo ora. Senza il filtro del tempo e della rappresentanza tutti vogliono essere tutto e quindi anche nella politica “il mio pubblico di elettori sono io”. Il politico non è più portatore di un punto di vista, di una visione, in futuro si dissolve, le idee divergenti non si discutono più. Tutto deve essere conforme e immediato. I rappresentanti politici non rappresentano più il popolo ma sono diventati esecutori del sistema che è diventato autoreferenziale. Diventa inutile ogni forma di studio, ogni tentativo di comprensione dell’individuo, della società, dei problemi che la affliggono. Se la visione diventa inutile sono fondamentali i big data, le informazioni digitali indicheranno la via alla psicopolitica digitale. Basterà seguire i flussi di informazione per rimanere sull’onda. Lo scenario è agghiacciante, la soluzione è semplice riagganciare la politica, l’informazione, ogni azione all’individuo.