Cresce nei vicoli di Harlem dove il colore sbagliato della pelle è sempre una colpa.
Sceglie Parigi cuore della cultura mondiale del primo Novecento. E per tutta la sua vita salta da un continente all’altro costruendo la sua personale visione del mondo che è un ponte tra due culture agli antipodi.
James Baldwin nasce povero e nero, non marrone, non caffellatte, non ebano, nero. E quel buio che lo circonda più di quanto non lo avvolga viene fuori in ognuno dei suoi libri. “La gente ti fa pagare per come sei, che è anche come tu pensi di essere, e quello che il tempo scrive sul viso di un uomo è il risultato di quella collisione” scrive in Se la strada potesse parlare edito da Fandango Libri e tradotto da Marina Valente
Scrive questo libro dopo la morte di Martin Luther King e di Malcom X. Lo scrive di getto e dentro c’è tutto: l’amore, la paura, l’ingiustizia, la volontà di resistere, la speranza.
C’è un amore e una famiglia che sta nascendo e le due famiglie intorno ai protagonisti principali. Sharon che agli occhi di sua figlia Tish “Mi sembra una donna bellissima. Magari non è bella da guardare - qualunque cosa ciò voglia dire in un mondo di ciechi”. C’è quel bambino che deve ancora nascere e che porta con sé la forza di combattere per qualcosa di bello e puro “Viveva, adesso, nel tempo, con il fracasso e il puzzo e la bellezza e l’orrore di innumerevoli uomini: ed era stato piombato in quell’inferno in un batter d’occhio. Il tempo non si poteva comprare. L’unica moneta che il tempo accettava era la vita”.
Fonny è in prigione, per un crimine che non ha commesso. E’ nero. Nero come Baldwin. In questo libro di poco più di duecento pagine le emozioni si rincorrono tra disperazione, rabbia e speranza. Perché non ci si può fermare. Non ci si può neanche soffermare a pensare a quanto tutto questo sia sbagliato o ingiusto. Bisogna solo combattere e andare avanti. Come ogni altro santo giorno.
“Lo diventerà, certamente, peggio - e intanto qualcosa di difficile da cogliere quanto un sussurro in un luogo affollato, leggero e indefinito quanto una ragnatela, mi colpisce dietro le costole, frastornando e lasciando attonito il cuore. Ma quel leggero battito, quel calcio, quel segnale, mi annuncia che quello che può diventare peggio più diventare meglio”.
Ma Fonny ama Tish di un amore totale e assoluto. E lei porta in grembo suo figlio. Magari da tutto questo può venir fuori qualcosa di buono.