Nelle sue poesia la sceneggiatura di un film, postumo certo come i versi che si scrivono su un diario.
Raccontano un’esistenza. Stabiliscono contatti con l’aldilà. È una poesia per immagini quella di Ferruccio Benzoni il poeta di Cesenatico legatissimo ai suoi luoghi al mare oltre la finestra. Lui , del quale resta un’opera immensa. Tutte le poesie in Con la mia sete intatta, Marcos Y Marcos Editore, a cura di Dario Bertini con introduzione di Massimo Raffaeli, per la collana Le ali diretta da Fabio Pusterla. Una sete di conoscenza, di vita, fuori dagli schemi classici della letteratura, la sete di chi osserva il tempo. In questa raccolta sono comprese tutte le poesie edite di Benzoni, da La casa del porto al libro di congedo Sguardo dalla finestra d’inverno.
“I vivi innaffieranno i fiori nel cimitero accanto/ alla ferrovia dove passano treni dai viaggi brevi;/ altri altri fiori deporrà lustrando l’immagine ma/ chi avrà cura di te quando sarai morta punta/ da uno spillo, gli occhi chiusi come gli scuri/ di casa nostra e l’anello no di bigiotteria al dito/ da ragazzina di polvere e fumisterie?/ Verra altra neve sulla neve e i treni (forse)/ transiteranno ancora ma ... avessi sete freddo?/ Forse per un mistero di coabitazione sarò io/ a buttare sulle tue spalle lo scialle nero/ stirato delle sere di festa.”
Nato nel 1949, Benzoni, è stato tra gli animatori della rivista “Sul porto” che mise in contatto i giovani redattori e i grandi poeti della generazione precedente. La sua è una poesia unica, sofferta, inchiostro su pagine di bianca solitudine che nascondono una sconfinata passione per questa arte. È viva nell’amore di Ilse Maier destinataria e musa dei versi più belli.
“Non inverno ancora, non ora/ (gemme di gioventù intempestiva),/ amore mio crollando nel tuo/ sonno m’illudeva/ la non vecchiezza dei dormienti./ Come privo d’un braccio, del/ volto - ahi figlia non cesserai: mai di nascere ruscellando le/ ciglia le selve -/ non ho vita che per tenerti in vita”.