Andare, andare, andare. Avanti, avanti, avanti. Lungo la strada, on the road. Polvere lungo i marciapiedi cieli stellati sul capo. Andare avanti.
On the road, Sulla strada, di Jack Kerouac non è una storia di un viaggio ma uno sguardo sul reale. Sal Paradise e Dean Moriarty, affrontano il loro cammino lungo le strade degli Stati Uniti e del Messico, conoscendo nuovi luoghi. L’incontro con nuove persone, comunicare senza pregiudizi o costruzioni o condizionamenti, è alla base del viaggio.
Uscire dalla monotonia, dal prestabilito, per aprirsi agli sconosciuti che si incontrano lungo la strada, polverosa a volte, logorante altre, per contaminarsi. “Le nostre valigie logore stavano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevano altro e più lungo cammino da percorrere. Ma non importa, la strada è vita”, è libertà, è conoscenza. Il viaggio non è solo esplorare nuovi paesaggi nuovi colori, ma anche conoscenza di sé e dei propri limiti, e delle persone intese come individui con una personalità e non solo come schiavi della società. Non è un libro per tutti, non è un libro per chi ha scelto di fermarsi, non è il libro per chi vive rinchiuso tra quattro mura.
È un libro per chi è abituato agli orizzonti ampi, per chi brucia il tempo, per chi coglie il fiore e lo infila tra i capelli sull’orecchio. “Perché le uniche persone che esistono per me sono i pazzi, i pazzi di voglia di vivere, di parole, di salvezza, i pazzi del tutto e subito, quelli che non sbadigliano mai e non dicono mai banalità ma bruciano, bruciano, bruciano come favolose, gialle candele romane, che esplodono simili a ragni sopra le stelle e nel mezzo si vede scoppiare la luce azzurra e tutti fanno «Oooooh!»”.
Kerouac propone uno stile nuovo, il linguaggio è immediato, la scrittura regala perle di rara bellezza nella descrizione dei paesaggi e a tratti diventa poetica. Sono immagini che lo scrittore regala al lettore, parole di infinita bellezza che restano indelebili nella memoria. Eppure tra le righe si legge una piccola disillusione, il peso del reale che si scontra con la volontà dei due amici, ma l’orizzonte resta di fronte, “nulla dietro di me, tutto avanti, è sempre così sulla strada”. Perché non importa la meta, importa non fermarsi, andare avanti, sempre. Sal Paradise e Dean Moriarty, Jack Kerouac e Neal Cassady, segnano un’epoca, sono tra gli ispiratori della beat generation, sottratti molto presto all’umanità. Il viaggio resta. Anche nei ricordi. Allora si è stati ciò che si è voluto essere, infinitamente liberi.