Storie e leggende accompagnano il culto di San Nicola, le cui spoglie riposano a Bari. Lui il santo più venerato nell’intera cristianità
dopo la Madonna e i santi “biblici”. “San Nicola è il primo, tra i santi della Chiesa antica, tra il I e il IV secolo, a salire agli onori degli altari non perché martire ma perché ritenuto uomo buono e dedito alla carità nel corso della sua esistenza. Muore nel suo letto in età avanzata, inaugurando, un nuovo modello di santità fondato sulla bontà e sulla carità evangelica”, spiega Michele Loconsole alla presentazione del suo libro Storie e leggende nicolaiane (Progedit editore con illustrazioni di Lillo Dellino e Carmela Boccasile) al numeroso pubblico di Alatel Puglia, associazione di pensionati e lavoratori del gruppo Telecom Italia.
Racconta aneddoti, leggende, storie, passato, presente e futuro che si intersecano e la platea segue, attenta, le vicende meno note di un santo conosciuto in tutto il mondo. Nicola vescovo di Myra, che partecipa al Concilio di Nicea dove fu celebrata la prima assise pubblica della Chiesa universale nel 325 d.C., nel quale si affrontarono le questioni relative ai Vangeli, se ne scelsero quattro quelli di Matteo, Luca, Giovanni e Marco e gli altri vennero secretati, e si affrontò la tematica della trinità e dell’unicità. E la trinità, la discussione di Nicola, ricompare negli affreschi in cattedrale, e nell’iconografia classica con le tre palle, borse di cuoio contenete monete che il santo lasciava alle fanciulle nottetempo per pagare la dote ed evitare che si prostituissero. È Nicola a portare i doni ai bambini il 6 dicembre, è lui babbo natale invenzione dei comunicatori della Coca Cola nel 1931 che scelgono il bianco e il rosso colori dello scudo che San Nicola regge nello stemma della città di Bari prima che i Savoia togliessero i simboli religiosi.
Michele Loconsole racconta aneddoti, i legami con la città di Bari, la missione dei 62 marinai autorizzata dai papi per portare le spoglie dei primi santi sulle terre cristiane. Ed ancora la storia della colonna di San Nicola, ingabbiata per preservarla, e del suo lungo e miracoloso viaggio. E ricorda ancora le “dimenticanze”, le tradizioni interrotte e tante piccole perle del passato e del futuro possibile.
Se una sera discorrendo si scoprisse San Nicola.