Un romanzo in versi, innovativo, che scava nel tempo, nell’umanità, nei sentimenti, nei rimpianti, nelle emozioni e nelle indolenze.
Il suo autore, Aleksànder Sergèevič Puškin, ha iniziato a scriverlo nel 1823 e lo ha pubblicato nel 1833. Dieci anni per raccontare una storia quella di Eugenij Onegin, e l’amore di Tat’jana. Un romanzo in versi, con una musicalità particolare, le traduzioni non possono restituirla per intero, che induce il lettore a seguire le vicende dei protagonisti senza staccare lo sguardo dal testo. Un amore non colto nel momento, come spesso accade agli umani, poiché i tempi dell’amore non sempre coincidono. Ed anche un racconto di vita, di amicizie, di sensazioni, di storia, vissuta, di impressioni.
“Un altro!? No, a nessuno al mondo/ avrei donato o il mio cuore!/ Questo fissò l’alto consiglio,/ e il Cielo volle: sono tua!/ Tutta la vita mia fu un pegno/ che avrei incontrato proprio te./ Dio ti ha mandato a me, lo so,/ fino alla tomba, o mio custode…/ Tu comparivi nei miei sogni,/ non visto, mi eri tu già caro, / soffrivo al magico tuo sguardo,/ da tempo udivo la tua voce/ nel cuore…no, non era un sogno!/ Sei entrato e ti ho riconosciuto,/ persa ogni forza, ho preso fuoco,/ dentro di me ho detto: «È lui!»”.
Eugenij e Tat’jana, un amore prima non corrisposto, poi dopo anni il rimpianto di lui per non averla amata, e infine lei che sceglie nonostante il suo amore immutato di restare fedele al marito.
“Non solo lei non sussultò,/ non arrossì, né impallidì,/ ma neanche mosse un sopracciglio,/ né le sue labbra rinserrò./ Per quanto Onegin la studiasse/ no ritrovò nessuna traccia/ della Tat’jana conosciuta./ … / Davvero è quella stessa Tanja/ che, quando ha inizio il mio romanzo,/ in una landa fuori mano, / da moralista infervorato,/ aveva preso da una parte/ per impartirle una lezione?/ Quella di cui conserva il foglio/ dove il suo cuore si rivela/ e tutto è esplicito e evidente,/ quella ragazza … oppure è un sogno?”.
Il tempo, scorre via, come la vita di Eugenij, come le pagine del libro edito da Mondadori, a cura di Giuseppe Ghini che nell’introduzione pone una domanda “… pensi che Eugenij meritasse l’amore di Tat’jana?”. Non è solo questo l’interrogativo che il lettore si pone, perché in lui si aprono sterminate distese di pensieri.