Tra l’amarsi e l’essere incapaci di farlo c’è il narcisismo, in tutte le sue infinite sfumature.
Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista ne traccia i confini di Arcipelago N Variazioni sul narcisismo, edito da Feltrinelli.
E lì dove il narcisismo diventa più facilmente patologico che si consuma la sfida più importante “La coppia è una creatura delicata perché facilmente si trasforma in un'incubatrice di rivendicazioni narcisistiche e rivalità inconfessate” scrive Lingiardi che cita Rilke tessendo la trama del buon matrimonio “E questo più umano amore (che si compirà infinitamente attento e sommesso, e buono e chiaro nel legare e nello sciogliere) somiglierà a quello che noi con lotta faticosa prepariamo, all'amore che in questo consiste, che due solitudini si custodiscano, delimitino e salutino a vicenda”.
O detto con le sue parole “un buon matrimonio è quello in cui ciascuno nomina l'altro custode della sua solitudine”.
Il narcisismo è il peccato originale, argomenta Lingiardi che afferma “l'innamoramento è un'idealizzazione in cui l'Io allenta i suoi confini e si proietta nell'altro per riparare a una mancanza, colmare un'assenza. La tragedia che affligge le persone narcisiste è l'incapacità amorosa”. Tra narcisisti a pelle spessa e narcisisti a pelle sottile scorre un mare, che circonda un arcipelago di egocentrismo, rabbia, invidia, vergogna. “Occorre una bussola psichica per navigare nei mari insidiosi della stima di sé”.
Un compendio che è una mappa che traccia gli infiniti percorsi del narcisismo, in un’epoca in cui ogni individuo è rivolto verso se stesso e sfugge dall’altro. Cita Saturnino Sallustio che in tre righe racchiude ogni cosa “E queste cose non avvennero mai, ma sono sempre: l’intelligenza le vede tutte assieme in un istante, la parola le percorre e le espone in successione”.