La pozza grigiastra del potere dove tutto resta immobile all’apparenza, dove tutto si confonde per alimentarsi.
Leonardo Sciascia ha sempre avuto una visione chiara e disillusa dell’Italia, della politica, del potere occulto, vedendo dove oggi ancora non sempre si riesce a vedere. Ogni mezzo per cercare la volontà divina, citazione presa dagli Esercizi spirituali di Sant'Ignazio di Loyola gli ispira il titolo, del suo libro Todo Modo edito da Adelphi che spiega l’inspiegabile della società italiana. Pubblicato nel 1974 svela il continuo sfumarsi dei margini del potere, dove Chiesa, politica, giustizia e imprenditoria sono parte dello stesso strato melmoso. “…c’è una parte di me ancora esposta, ancora scoperta; ancora vulnerabile, se vuole. E non è la parte migliore mi pare di capire. Ecco che lei torna alle parole che decidono, alle parole che dividono: migliore, peggiore; giusto, ingiusto; bianco, nero. E tutto invece non è che una caduta, una lunga caduta: come nei sogni…” dice il protagonista-voce narrante del libro e le risposte di don Gaetano rendono limpido il torbido rimestarsi di tutto. Quando il prete cita il vangelo di Luca “Io sono venuto a portare fuoco sulla terra; e che voglio se già divampa?” assolve il male togliendogli ogni prerogativa. Se tutto è in questo modo perché curarmi di estirparlo? Il male per don Gaetano non esiste, è condizione naturale e come tale deve essere vista e sentita. Eliminare i margini, confondere i limiti per consentire al potere di espandersi senza resistenza alcuna. Nulla è più in alto, nulla è in basso è tutto immobile nella stessa acqua quieta. “…stiamo parlando della chiesa del Papa…una forza senza forza, un potere senza potere, una realtà senza realtà. Quelle che in ogni altra cosa mondana non sarebbero che apparenze, a nascondere o a mistificare, nella Chiesa e in coloro che la rappresentano sono le interpretazioni o manifestazioni visibili dell’invisibile”.
Assolversi dissolvendosi.