Le lenzuola danzano al vento, su una panchina due anziani restano seduti ad ammirare il mondo, bimbi corrono tra i vicoli di un paesino.
Una vita lenta che resiste ed esiste in un uomo steso su una barchetta in legno che si fa cullare dalle onde del mare, in una coppia su un pontile che guarda il sole che tramonta sul mare. Gianvito Fanelli ha aperto i nostri occhi su una vita lenta che scorre placida e bellissima. E per farlo ha utilizzato i social, una pagina @vita____lenta, che ha il suono dello sciabordio delle onde e il profumo del mare.
Com’è nata Vita Lenta?
È nata per caso, come tante cose. Estate 2018, ero a Conversano, la mia città natia, dove ero tornato per le solite vacanze. Ai tempi vivevo a Milano. Camminando per le vie del centro storico, ho iniziato a notare alcuni dettagli che avevo sempre dati per scontato: i panni stesi, le mandorle che lentamente si seccavano al sole, le tende accarezzate dal vento mentre dentro le case succedeva qualcosa. Istintivamente ne ho fatto video e li ho caricati nelle storie, scrivendoci sopra “Vita lenta”. A poco a poco ho iniziato a ricevere apprezzamenti in privato, così ho iniziato ad archiviare questi video. Aprile 2020, lockdown, decido di pubblicare tutto sul profilo Instagram che avevo creato nel frattempo. Tutto quello che è accaduto dopo era assolutamente imprevedibile.
Quanto è lenta la tua vita?
Ora che vivo in Puglia lo è di più, ma il “paradosso” è che la pagina ha moltiplicato le opportunità e gli impegni. Curare la pagina richiede molto tempo. Lavoro tanto su me stesso per mantenere l’equilibrio al meglio.
Scene di vita quotidiana che diventano immagini di poesia, come catturi l’attimo?
Mantenendo sempre attiva la curiosità, avventurandomi lì dove sembra non esserci nulla d’interessante, scegliendo mete alternative per i miei viaggi. E poi avendo la mano ferma, ovviamente!
Nella lentezza c’è la felicità?
Sicuramente c’è la possibilità di accorgersi di quando siamo felici e di goderci quel momento. Uso sempre una citazione di un libro di Vonnegut che funziona benissimo: “If This Isn't Nice, What Is?” (letteralmente: Che cosa c’è di più bello di questo?), una frase che Alex, lo zio di Vonnegut, ripeteva ripensando ai momenti passati a bere limonata all’ombra di un albero. Quella è Vita lenta, quella forse è felicità.
Quanto è importante nella tua tua vita la condivisione delle emozioni?
Credo sia importante condividerle tutte, quelle buone ma anche quelle negative. Anche perché, come dimostrano anche alcuni studi, è solo grazie a queste due polarità che riusciamo a goderci effettivamente quelle buone.
Come ci si sente ad essere un osservatore privilegiato della vita umana?
Fortunato ma anche molto invidioso di chi si trova in qualche luogo splendido del mondo mentre io controllo i messaggi di Instagram!
Un tuo pensiero lento?
Respirate e contate fino a 10.