La gioia se non la felicità dipende sempre da fattori che sfuggono all’umana comprensione? Si tratta di fortuna? Di predisposizione?
Ingrid Fetell Lee studia da anni la gioia e cosa ci avvicina ad essa scoprendo come sia molto più a portata di mano di quanto si immagini.
I colori sono fonte di inesauribile gioia “separare colore ed emozione è pressoché impossibile” sciorinando esempi in tutto il mondo in cui l’utilizzo dei colori ha cambiato la vita sociale delle persone, come Publicolor a New York e il caso studio di Tirana e di ciò che fece il suo sindaco Edi Rama o la street art “che da atto di vandalismo diventa una sorta di movimento colorato il cui scopo è levigare la ruvidità dell’ambiente urbano spargendo scintille di gioia”.
“Un arcobaleno è la perfetta fusioni delle estetiche dell’energia e dell’abbondanza, un nugolo di fotoni che danzano insieme. Pressoché qualunque cosa può diventare più gioiosa aggiungendovi i colori dell’arcobaleno”. Cercando la gioia nel mondo, con un approccio rigorosamente scientifico, ha scoperto che è vicina ed accessibile a tutti. Si tratta, citando Diane Ackerman, di “vivere le nostre vite non solo in lunghezza, ma anche in larghezza”.
La natura ha un immenso potere benefico sul corpo e la mente umana. Ingrid Fetell Lee cita la pratica giapponese della shinrin-yoku, il bagno nella foresta, un’esperienza sensoriale promossa dal 1982 per favorire la salute pubblica. La presenza di alberi incrementa l’attività delle cellule NK (natural killers) una varietà di globuli bianchi fondamentali per il sistema immunitario, in particolare per la difesa del corpo da cellule cancerose e infette da virus. Gli scienziati attribuiscono parte dell’influsso immunitario degli alberi a una serie di sostanze chimiche (i fitonciti) secrete dalle piante per proteggersi da parassiti e malattie presenti in alcuni oli essenziali.
E ancora, la natura si moltiplica in frattali, i rami di un albero, i fiocchi di neve, le reti fluviali, ma anche i vasi sanguigni e la frequenza cardiaca.
Guardare questi frattali stimola le onde alfa nella corteccia frontale - uno stato tipico del rilassamento vigile - e questo potrebbe essere un altro motivo per cui troviamo così gioioso e ristoratore trascorrere del tempo nella natura.
“Siamo attratti da ambienti con un’armonia di fondo” scrive Fetell Lee richiamando la teoria orientale del chi, cioè la circolazione dell’aria in un ambiente, il libero spaziare dello sguardo in una stanza, “la gioia non viene dall’ordine in sé, ma dall’agevole flusso di energia che questo consente”.
Torna indietro nel tempo sino a Cartesio che “annovera la meraviglia tra le sei passioni fondamentali, definendola un’emozione che proviamo per qualcosa che si sembra raro e straordinario”. Stupirci per piccole cose, un tramonto, il mare, un quadro, un film, la musica, che “lava via dall’anima la polvere della vita di tutti i giorni”, come disse lo scrittore tedesco Berthold Auerbach, senza sapere che la sua affermazione ha un fondamento scientifico. In ambienti in cui c’è musica le persone tendono ad avvicinarsi tra loro (il 12% in più che senza musica), le attività cerebrali dei musicisti tendono a sincronizzarsi così come le frequenze cardiache in chi canta. Gli scienziati parlano di sincronia, il sociologo francese Émile Durkhein la chiamava “effervescenza collettiva”.
Cromosofia - Forme e colori che rendono la tua vita felice di Ingrid Fetell Lee, edito da Sperling & Kupfer e tradotto da Teresa Franzosi è un compendio di tutto quanto può portare gioia nelle nostre vite. “Quando iniziai a scrivere questo libro, otto anni fa, non avrei potuto nemmeno sospettarlo, non è vano credere che dai semi della nostra gioia un intero mondo possa rinascere”.