Un uomo disincantato e affascinante incontra una donna giovane e bellissima che gioca con lui come fosse un burattino nelle sue mani.
Una storia come tante se sullo sfondo non ci fosse Ernest Hemingway che cede all’amico Howard Hawks il soggetto per il suo ultimo film Acque del sud, tratto da Avere e non avere e William Faulkner che ne scrive la sceneggiatura. I due futuri Nobel per la letteratura si punzecchiano per tutto il tempo, Faulkner diceva di Hemingway “Non ha coraggio, non ha mai rischiato. Non ha mai usato una parola che il suo lettore dovesse andare a cercare sul vocabolario”, Hemingway per tutta risposta diceva di Faulkner che “era un ottimo scrittore ma che quando cominciava una frase andava avanti, ‘on and on’, e non era in grado di fermarsi” anche se alla fine il primo inserì l’autore di Il vecchio e il mare tra i cinque più grandi scrittori americani e il secondo disse del primo “è il migliore di tutti noi”.
In questo clima fertile per ogni scintilla Howard Hawks piantò un seme: Lauren Bacall. Una giovanissima modella da affiancare al grande Humphrey Bogart.
La bellissima e seducente ragazzina e l’uomo cinico e affascinante.
La storia inizia un anno prima, quando Diane Vreeland decide di mettere quella ragazzina dai grandi occhi verdi sulla copertina di Haper’s Bazar. Aveva 18enne, era sconosciuta, figlia di una emigrata rumena, con un nome tutt’altro che hollywoodiano: Betty Joan. Era stata notata in un locale da un giornalista di moda Nicolas de Gunzburg che la presentò alla Vreeland. “Ero spaventato a morte. L'efficienza e la concretezza dell'intera operazione della rivista e in particolare della signora Vreeland erano intimidatorie…mi ha messo un abito, mi ha detto quale trucco usare, ma molto poco. 'Betty, non voglio cambiare il tuo look.' Quando tutto fu finito, mi mise una sciarpa intorno al collo - sapeva proprio come allacciarla, un po' decentrata - ed ero pronto per la mia prima seduta con Harper's Bazaar”. Le foto scattate da Louise Dahl-Wolfe, mentore di Irving Penn e Richard Avedon che di lei disse “Louise fu il termine di paragone rispetto al quale noi tutti valutavamo il nostro lavoro” portarono la giovanissima Betty in copertina nel marzo 1943. A sfogliare la rivista patinata, tra le milioni di lettrici, anche Slim Keith, moglie di Howard Hawks che premette sul marito per dare una chance a questa ragazzina esile e sconosciuta. Le cambiano il nome in Lauren Bacall (in realtà il cognome fu scelto dalla madre che per nascondere le sue origini ebraiche, trasformando il suo Weinstein in Bacal, il regista raddoppiò solo la l).
L’esile ragazzina dai grandi occhi verdi divenne in un attimo una star. “Sai fischiare, no? Unisci le labbra e soffia”, la celebre battuta del film che decretò la sua ascesa nell’Olimpo cinematografico e l’inizio del suo amore per Bogart. Lui sposato e già troppo incline all’alcool, lei delusa per non avere Cary Grant come partner. Le riprese iniziano e la chimica cresce, come lei stesse rivelò anni dopo “La chimica: non puoi ignorare la chimica”. Hawks non digerisce quell’amore consumato nei camerini tra una pausa e l’altra, considera Bacall una sua creatura. Ma ciò che c’è tra loro due è innegabile, così Hawks cambia il finale del film, insieme facevano scintille e lui non avrebbe mai fatto nulla per rovinare un film. In privato le diceva che Bogart non la amava veramente ma sul set li volle insieme anche ne Il grande sonno.
Quando Bogart le chiede il suo numero di telefono, lei lo scrive su una scatola di fiammiferi e “Da quel momento, mi chiamava a tutte le ore, anche alle 3 del mattino, per incontrarci. Mia madre s’infuriava: dove pensi di andare a quest’ora, e con un uomo sposato?”.
Bogart lascia la moglie e dopo appena undici giorni dalla firma del divorzio sposa la sua “Slim”. Vivono un amore immenso, da favola.
“In lui c'era qualcosa che traspariva sempre, qualunque ruolo recitasse. Io credo che sarà sempre affascinante: per questa generazione, e anche per tutte quelle che seguiranno. Qualcosa in lui ti faceva dire: «Ecco un uomo che nessuno può comprare»; e nel suo lavoro questo si sente. Si sente anche la sua purezza – una cosa stupefacente, se ripensa al tipo di ruoli che interpretava. E poi, la solidità, l'integrità. Via via che il tempo passa, siamo sempre meno capaci di credere. Se vedi Bogart, senti che quest'uomo crede in qualcosa” disse lei di lui.
Si amarono pienamente per 12 anni, sin quando sin quando la favola venne spezzata da un cancro all’esofago che si portò via Bogart. Lauren è devastata, non amerà più in quel modo. Con passione, romanticismo e ironia. La stessa che la portò a mettere nella bara del suo amato Bogie un fischietto. “Sai fischiare, no?”.