Le voci si susseguono come note su un pentagramma, si intrecciano con i suoni di una musica jazz, uscita sul palco di un altoparlante retrò.
Le canzoni danzano nell’aria sino a lei, che affacciata al balcone della sua antica dimora guarda la vita che scorre.
Le braccia nude, il caldo non cede il passo neanche di notte. Guarda il cielo e le stelle che immutabili tremano nel cielo e guarda in basso, la vita che scorre. Una giovane coppia passeggia per strada, si tengono per mano, sfidando il dogma delle relazioni pure, quelle senza alcun impegno profetizzate dal filosofo che ha visto prima di altri la società liquida, senza alcun argine. I bambini corrono e gridano una felicità altrimenti non contenibile. Gli alberi visti dall’alto sono morbidi cuscini di foglie sui quali adagiarsi, immaginando una vita che non tocca terra. E poi più in basso, sporgendosi in là, tutti quegli intrecci di esseri umani seduti a bere un calice non banale di vino per nulla mediocre, pasteggiando con formaggi francesi e salumi spagnoli. Tutto è musica per un essere visionario, per chi crea con i suoi sensi bellezza. Anche il rintocco delle campane, anacronisticamente fiere di scandire i minuti che passano.
Lei su in alto guarda, ha visti scorrere giorni, settimane, mesi ed anni. Ha visto farsi e disfarsi tutto intorno a sé e ora in quel tutto scorre vive placida e serena. La notte è fonda, a illuminarla sono le persone lì giù che ancora sanno essere parte di un insieme, ancora sanno prendersi cura gli uni degli altri. Ancora credono che un sogno di mezza estate sia sempre possibile.