Nella sua poesia ci sono il segno e la parola, le cose, le direzioni, il reale e il suo opposto. Nella sua poesia si ritrovano le sue posizioni.
Corrado Costa fin da bambino si confronta con la scrittura, con la poesia e le prime opere in versi le pubblica a 33 anni. Nel suo paese natale, Neviano degli Arduini, Mulino di Bazzano, Costa frequenta, negli anni sessanta, Adriano Spatola che nel piccolo paese si trasferisce con la compagna poetessa Giulia Niccolai. Collabora con Giorgio Celli, Nanni Scolari, Antonio Porta e con loro fonda la rivista Malebolge e poi parteciperà all’esperienza del Gruppo 63, gruppo di neoavanguardia letteraria costituito a Palermo nell’ottobre del 1963 nel corso di un convegno. Costa non è solo poeta, scrive saggi, disegna ed esercita la professione di avvocato.
“Due su fermano sul ponte/ cosa aspettano, hanno la loro immagine, l’immagine/ che hanno/ è ferma giù nel fiume/ in basso sulle acque che/ cosa aspettano cosa dicono/ <<va via>>”. Le nostre posizioni è la sua seconda raccolta di poesie, Benway Series (pubblicata nel 1972 per le edizioni Geiger), ed è il suo manifesto poetico. “Appena fuori dal complemento di tempo/ prima di cominciare a parlare/ c’erano parole/ sparse per terra nella casa/ indicavano cenere e spazzatura/ che indicavano silenzio! nella casa/ pulita/ prima di fare/ silenzio!”.
Nel 1991 Corrado Costa è colto da emorragia cerebrale, restano le sue parole, i suoi segni, la sua ironia, la sua intelligenza. “Avere fiducia/ per trattenersi in silenzio/ dove non c’è niente da ascoltare/ a volte non ascoltano/ a volte sì/ per fidarsi si fidano a occhi chiusi/ di ciò che non si vede”.
Le nostre posizioni è il libro da consultare per scoprire infinite nuove possibilità.