Nei vasi di terracotta, le piante giovani messe a dimora, quando finisce la primavera e in settembre eccole trasformate, con i loro colori.
Crescono verso il cielo come tutte le piante giovani, e poi eccoli i piccoli fiori bianchi a segnare che il dono prezioso sta per arrivare. Piccoli, infinitamente piccoli, verdi, bianchi, arancioni e rossi. Eccoli i ‘vardancielu’, peperoncini piccanti che rivolgono le loro punte al cielo e non alla terra come tanti loro cugini.
Come piante decorative impreziosiscono terrazze, balconi, cortili, ma non sono solo ornamentali. Chi apprezza il piccante ha nel guarda in cielo un prezioso alleato, compagno di mille avventure gastronomiche. Perché il piccolo e tenace peperone buono a cerchietti su una frisa con pomodoro, tagliuzzato finemente su un bel piatto di sagne ncannulate fumanti, per aromatizzare un buon condimento, ha in estate anche un’altra destinazione. Tagliato e lasciato leggermente essiccare poi riposa in un vaso d’olio per qualche mese. Il risultato è una taglierina per ogni stagione, è un olio così piccante che solo pochi palati possono apprezzare.
C’è chi ama raccoglierli e farne piccole coroncine da essiccare e tenere pronte all’uso.
Loro i vardancielu amano guardare il sole, sfidare il calore, osservare le stelle luminose nelle umide nottate estiva. Non temono il vento e la pioggia, resistono. Resistono e sfidano gli audaci amanti del piccante in una impegnativa gara. Preziosi e deliziosi, non sono per tutti.
Il sole li osserva e li riscalda conferisce calore e colore, loro ringraziano e a chi non li conosce regalano palati infuocati.