Si può gustare un sogno? Qual è il sapore del paradiso? Che consistenza hanno le nuvole?
Ma soprattutto, la domanda più importante di tutte: può nevicare a Napoli?
Si, può nevicare, possono scendere lievi e soffici fiocchi di neve dal cielo del quartiere Sanità, il più vero di Napoli, quello che custodisce ancora il segreto di una città a cui giurare amore eterno. Non ci sono ragioni, non ci sono scelte, l’amore accade. Come Napoli. Ti accade e cade tra le mani. Il bello impastato al brutto. Ma il bello prevale e fa dimenticare il gusto amaro del brutto.
Accade e cade tra le mani come il fiocco di neve di Ciro “Poppella” Scognamillo, terzo in linea di successione a custodire le chiavi del paradiso. Serve descriverlo, indicarne ingredienti e pesi? Si descrive l’eterno? e l’amore? Si replica la ricetta della felicità?
Nell’aria, c’è sempre lui che canta “Je sto vicino a te, cu ciento strilla attuorno, je sto vicino a te, fin’a che nun duorme, je sto vicino a te pecchè 'o munno è spuorco e nun cercà 'e sape’ meglio che duorme”, suoi muri delle case campeggia Totò con Peppino de Filippo. Siamo dove tutto è nato, lontani dal mare che questa Napoli non bagna. Dal 1920 in questa pasticceria si impasta la ricotta di pecora, montata come spuma, si gustano i limoni della costiera, si sente la freschezza di quel mare lontano. Primo morso, l’incredulità. Secondo morso, il brivido corre lungo la schiena, terzo morso, non posso più farne a meno. Ne vorrei un quarto, ma è finito. C’è ancora lui che canta Ma voglio di più di quello che vedi.
Anche io, come te Pino. Ne voglio di più.