Può capitare di essere triste, di sentire un peso sul cuore, un macigno sul petto che non fa respirare. Può capitare.
Può capitare di chiedersi il perché delle cose.
E capita di non avere risposte, di non trovarle nei libri letti né nei titoli di quelli che attendono impilati in improbabili fila dall’equilibrio instabile, con la polvere spolverata giorno dopo giorno.
Nei casi in cui le nuvole del cielo sono la nebbia insondabile di una calda mattina di dicembre, meglio uscire per le vie del centro, raggiungere la piazza e sedersi comodamente per prendere qualcosa di buono, non il solito cornetto. Neanche il classico pasticciotto, ci vuole qualcosa che renda la giornata uno spettacolo, una danza frenetica che scuoti la monotonia, che alleggerisca il cuore.
Calda mattina, stagione invernale, gelato e brioche calda, questo serve per cambiare l’umore. Ordinarla è solo un lieve impegno nel decidere i gusti delle tre varietà di gelato da circondare da morbida e soffice brioche. Pistacchio, nutella, nocciola, oppure nutella, vaniglia, banana, variabili quasi infinite, meglio decidere per un classico nocciola, pistacchio, vaniglia e lasciare la nutella per decorazione su un waffle caldo. L’insolita scelta non passa inosservata, ecco gli sguardi di chi vorrebbe ma non può, di chi ‘cavolo lo voglio anch’io’ mentre tu pensi semplicemente che la tua dieta la riprenderai il 10 gennaio gustandoti intanto il momento che ti rasserena con il mondo. Un caffè per concludere, intanto è già mezzogiorno e occorre pensare al pranzo, luculliano, per non deludere le aspettative della magnifica colazione.