Se sapessi il tuo nome mille volte ti chiamerei, solo per vedere le tue foglie sorridere. Se sapessi il tuo nome. Lo ignoro.
Potrei chiamarti cielo stellato ma ti confonderei con un altro fiore bianco, un’altra specie, altri ricordi. Potrei chiamarti settembrino come i cespugli dai fiori azzurri che adornavano i viali del giardino sul finire dell’estate quando giocavo con gli innumerevoli gatti che avevan tutti lo stesso nome ‘Susy’. Potrei chiamarti col nome di chi ti ha donato a me, in un giorno di dicembre del 2018, quando faceva freddo e l’aria gelida ti faceva soffrire, tu che ami il sole, il caldo, l’estate. E d’estate mi hai regalato i tuoi fiori, piccole stelle bianche in stelle rosa lisce come cera. Ci hai messo un po’ di tempo per ambientarti in questo spazio pieno di piante e di lucertole che prendono il sole. 17 mesi e poi eccolo il tuo dono più bello, un piccolo bouquet di stelle dal profumo tenue e delicatissimo, appena percettibile, all’imbrunire.
Hoya carnosa, fiore di cera, fiore di porcellana, questi i tuoi nomi nei manuali per il giardinaggio e le piante ornamentali. Hoya carnosa dalle foreste pluviali al caldo torrido dell’estate di Puglia, quando nel cielo le stelle brillano in alto e le tue in basso discrete, timide, delicate. Se sapessi la tua storia la racconterei, ma tu taci, discreta, silenziosa, sorridi appena, mentre l’aria si rinfresca con il vento che non si placa. Se sapessi ciò che non mi dici potrei rispondere anche io.