Tutto è pronto, un filo di ansia ma poi basta il sorriso contagioso, una parola di conforto, uno sguardo, per mettersi in scena. Sipario!
Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto. Sequenze, ritmo da memorizzare, ascoltare un brano e seguire la musica che si ha dentro, uno, due, tre e quattro, contare e lasciarsi trasportare da qualcosa che si è riscoperto, nuova conquista di consapevolezza. Cinque, sei, sette, otto, e ancora cerchio concentrico, unire le mani per sentirsi insieme.
Guardarsi, ballare sulle note di un brano sconosciuto fino a ieri, che è rivelazione dell’esistenza, affermazione di pensiero, è sintesi di tutto ciò che è stato e di ciò che sarà, memoria e futuro.
Uno, due, tre, quattro, ascoltare il battito del proprio cuore, cinque, sei, sette e otto, il piede si muove segno che vuol ballare.
Cerchio, ronda, inclusione, danzano le donne, leggere, i pensieri lasciati fuori dalla porta, Lorenzo, Nicola, Francesco e Francesco, accompagnatori discreti giocano a burraco, sfida all’ultimo punto.
Ancora uno, due, tre, quattro, un fazzoletto metafora di ciò che appartiene alle inquietudini che il cuore dissolve nello spazio, l’istante di un lancio, e tutto torna come un senso di liberazione, riscatto, serenità, condivisione.
Cinque, sei, sette, otto, finita la prova è tempo di salire sul palco. E via, la musica parte, i piedi si muovono, l’ansia si dissolve in un gesto corale, via la triste noia, sotto il cielo azzurro c’è solo gioia. L’abbraccio è caldo come una soleggiata giornata di maggio. La vita che credevi vasta lo è.