Grani antichi, legumi dei quali si erano perse le tracce, recuperati e donati alla collettività. Piccole produzioni per un patrimonio comune.
La fava di Zollino e quella di Locorotondo, la lenticchia rossa, il cece nero della Murgia carsica, il pisello di Nardò, la farina di grano bianchetta e maiorca, la birra aromatizzata alla lenticchia, un ricco paniere per gli studenti che hanno partecipato al concorso gastronomico Grani, legumi e legami che prevedeva l’elaborazione di un piatto a tema libero, freddo o caldo, innovativo o tradizionale, con uno o più prodotti scelti tra i cereali e le leguminose a rischio di erosione genetica.
Due giornate dedicate all’esperienza unica di far rivivere nei piatti sapori antichi in rivisitazioni lasciate alla libera fantasia degli studenti che hanno voluto cimentarsi ai fornelli, tra odori di terra e di ricordi, di campagne assolate e canti estivi.
La prima manche ha premiato la preparazione Praline di fave al cioccolato su cartellate di ceci e salsa di lenticchie rosse realizzata da Mario Della Malva, Petar Mariev Atanasov e Martina Ruggiero dell’ IPSSAR "R. Bonghi" di Lucera (FG).
Nella seconda manche hanno vinto i piatti Gourmet dei poveri, orzo perlato con crema di zucchine e fave, e Camilla reale, dolce con carote di Polignano preparati da Flavio Cirilli, Onofrio Dilauro, Mariangela Loseto e Gregorio Mastrosimini dell’ IISS “Angelo Consoli” di Castellana Grotte (BA).
Ideatori del progetto e della competizione gastronomica Giuseppe De Mastro responsabile scientifico SaveGrain Leg e Gaetano Laghetti responsabile scientifico SaveGrain Cer. L’iniziativa è promossa dal Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Bioscienze e Biorisorse.