Nell’uliveto gli alberi con i rami protesi al cielo, lo stesso cielo azzurro che tanti occhi hanno guardato prima di chiudersi sopraffatti.
Nel campo i palloncini bianchi carichi di elio ancorati al terreno da pesi di piombo che ne impediscono il volo, piombo a tarpare le ali, nelle storie che si ripetono, atroci eppure reali e crudeli. Un uliveto della memoria a Martano per ricordare le vittime di femminicidio, per non dimenticare le pagine della umanità assente. Un ulivo ed una targhetta in legno, un QR Code che apre la storia, il nero su bianco senza sfumature dell’efferatezza. I nomi riecheggiano tra i rami e i fili d’erba, in una calda giornata di marzo, Noemi Durini sedicenne di Specchia uccisa dal fidanzato, Melissa Bassi, quindicenne di Mesagne uccisa nell'attentato alla Morvillo-Falcone di Brindisi, Graziella Mansi bimba di 8 anni di Andria bruciata viva da cinque ragazzi del posto, Donatella Miccoli trentanovenne di Novoli uccisa dal marito e padre dei suoi due figli, Giada e Alessio uccisi dal padre a Mesenzana, Federica De Luca e il figlio Andrea uccisi a Taranto dal marito della donna e padre del piccolo, Teresa Russo uccisa dal marito a Trepuzzi, Raffaella Presta uccisa dal marito a San Donaci, Sonia Maggio uccisa a Minervino dall'ex fidanzato, Fiorenza De Luca uccisa dal compagno a Grottaglie, Sonia Marra scomparsa da Perugia e mai più ritrovata, Lauretta uccisa a 10 anni dal padre in provincia di Catania, Giordana di Stefano, Fabiana Luzzi bruciata viva a 16 anni, Desireè Mariottini violentata e uccisa dal branco a Roma, Jennifer Sterlecchini, Teresa Di Tondo uccisa dal marito a Trani ed anche il piccolo Stefano, 3 anni di Surbo, ucciso dal padre. Ascoltare i nomi, le storie, è provare un senso di vuoto, tra gli alberi un abbraccio di comunità di dolore condiviso.
Un uliveto per ricordare ciò che il tempo non può cancellare, una iniziativa promossa dalle associazioni Astrea, Casa di Noemi e Olivami con la collaborazione dell’Unione Sportiva Lecce. A Martano le gerbere attaccate agli alberi sono ancora un segno di affetto, un segnale d’amore, quello che qualcuno ha stroncato.